Violenza sulle donne, Giulio Cecchettin: “Educare al rispetto nei confronti della donna deve caratterizzare l’intera attività didattica”

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In un’intervista a Il Corriere del Mezzogiorno, Giulio Cecchettin parla del problema della violenza sulle donne e su come i ragazzi affrontano tale tematica.

A proposito della proposta di inserire un’ora di educazione all’affettività nei programmi scolastici, Cecchettin ritiene che “potrebbe essere un punto di partenza, purché sia fatto da personale formato. Educare al rispetto nei confronti della donna deve caratterizzare l’intera attività didattica“.

Inoltre, “i ragazzi hanno bisogno di dialogare, cercano un confronto e hanno desiderio di un’interazione con le generazioni adulte“.

Su come la storia di Giulia Cecchettin viene vissuta dai giovani, il papà fondatore della fondazione dedicata alla figlia, racconta di come gli adolescenti siano molto empatici nei confronti della storia di Giulia. “Alcune ragazze raccontano di aver avuto relazioni amorose morbose e ossessive – spiega Giulio Cecchettin – . Io consiglio loro di parlare, di raccontare, di chiedere aiuto alla famiglia, agli amici, alla scuola e di denunciare gli abusi. Di non vergognarsi, né avere timore di essere giudicati o di mostrarsi deboli. E di prendere spunto dalla storia di Giulia”.

Il protocollo con il MIM

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito e la Fondazione Giulia Cecchettin ETS hanno siglato nei giorni scorsi un protocollo d’intesa per promuovere nelle scuole di ogni ordine e grado la cultura del rispetto e il contrasto alla violenza di genere.

Il protocollo è di durata triennale e prevede la realizzazione di progetti ad hoc volti a sensibilizzare studenti e studentesse sui temi degli stereotipi di genere, delle discriminazioni e delle offese alla dignità delle donne.

Sono previste nel progetto condiviso dal MIM attività di sensibilizzazione rivolte agli studenti, percorsi formativi per i docenti e la diffusione di buone pratiche attraverso il peer tutoring e la peer education.

Saranno istituiti gruppi di lavoro e di discussione per approfondire le tematiche dedicate. Al centro del progetto il ruolo dell’educazione civica come strumento per affrontare le criticità nelle relazioni di genere e promuovere la gestione non violenta dei conflitti.

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