Violenza sui minori, lo psicoterapeuta Lavenia: “Lo schiaffo educativo è un falso mito da sfatare. La parola deve sostituire la mano”

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La violenza fisica sui minori rappresenta ancora oggi un fenomeno preoccupante nella società italiana. Lo psicoterapeuta Giuseppe Lavenia, ai microfoni di Radio Linea, lancia l’allarme sui metodi educativi coercitivi ancora troppo diffusi nelle famiglie, sottolineando come il ricorso alla violenza fisica non possa mai essere considerato uno strumento pedagogico valido.

“I dati sono allarmanti: il 22% dei genitori italiani utilizza lo schiaffo come metodo educativo nella fascia d’età 3-5 anni, percentuale che sale fino al 30% durante l’adolescenza”, evidenzia Lavenia. “I bambini che subiscono punizioni corporali sviluppano l’idea che i conflitti si risolvano con la violenza, predisponendoli a non saper gestire le frustrazioni in futuro”.

Lo specialista propone un approccio alternativo basato sul dialogo e la comunicazione: “La parola deve sostituire la mano. Molti genitori non parlano più con i propri figli per mancanza di tempo, ma è fondamentale ricostruire questi spazi di confronto”.

Particolare attenzione va posta anche all’esempio che gli adulti forniscono, specialmente nell’uso dei dispositivi digitali. “Predichiamo il distacco dagli smartphone ma siamo i primi a non rispettare questa regola. Servono buone prassi condivise: colazione senza telefono, orari definiti per lo spegnimento serale e magari una giornata ‘detox’ nel weekend per riscoprire il valore della comunicazione diretta”, conclude l’esperto.

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