Violenza contro docenti, presidi e personale Ata: arriva la “stretta” con pene più severe. Anief: ben venga, sono pubblici ufficiali verso i quali bisogna avere il massimo rispetto

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Sarebbe in dirittura il disegno di legge della maggioranza parlamentare che per fornire risposte concrete ai crescenti episodi di violenza propone un incremento significativo delle pene detentive verso chi aggredisce gli insegnanti, i dirigenti e il personale scolastico andando a modificar anche il codice penale: dopo il sì della Camera, il provvedimento è in arrivo al Senato dove potrebbe essere licenziato in poche settimane.

Le novità che si stanno approvano prevedono che dagli attuali cinque anni massimi di reclusione per aggressione si passi fino a sette anni e mezzo; e da tre a quattro anni e mezzo per oltraggio.

Oltre alle misure punitive, per far valere i diritti del personale aggredito e non minare il diritto allo studio, la legge prevede pure percorsi formativi di sensibilizzazione, con l’avvio della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico che verrà celebrata il 15 dicembre, il monitoraggio e lo studio dei fenomeni di violenza a danno dei lavoratori della scuola. Si prevede, infine, la costituzione di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico, che avrà il compito di segnalare casi di violenza, avviare iniziative e redigere report annuali.

“Quelle che si stanno approvando in Parlamento – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – sono norme che in via generale ci trovano d’accordo, perché il personale della scuola è da tempo sotto mirino di un numero sempre maggiore di persone violente e arroganti. Ricordo che i docenti, come i dirigenti scolastici e il personale, sono dei pubblici ufficiali verso i quali bisogna avere il massimo rispetto: non si può pensare di interagire con un insegnate o un preside come se si trattasse di una competizione sportiva nella quale primeggiare anche con la forza. La scuola deve tornare ad essere un territorio ‘sacro’, dove chi vi opera va rispettato sempre e comunque per il preziosissimo lavoro che svolge”. Secondo Pacifico, dunque, “ben venga l’innalzamento delle pene per chi attua violenza verso un operatore della scuola”.

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