Vincenzo Schettini: “Smartphone e noia, una trappola per i giovani. Servirebbero istituti scolastici ricchi di laboratori manuali”

Vincenzo Schettini, noto per il progetto “La Fisica Che Ci Piace”, ha parlato di fronte a 560 studenti delle scuole superiori di Cuneo, all’evento “L’artigianato che ci piace” organizzato da Confartigianato.
Come riportato da La Stampa, Schettini ha evidenziato come gli smartphone abbiano sostituito i “tempi morti” dei giovani, un tempo dedicati ad attività pratiche. “Appena si prova noia si compensa con il cellulare”, ha affermato il docente, sottolineando il rischio di una generazione di “passivi osservatori e solo fruitori”. Schettini ha messo in guardia contro la distrazione costante generata dai dispositivi mobili, che impedisce ai giovani di coltivare la creatività, stimolata proprio dai momenti di noia.
Il ruolo della scuola e il ritorno alla manualità
Schettini ha poi criticato la scarsa esposizione dei giovani ai mestieri manuali, auspicando un ritorno alla pratica e all’esperienza diretta. “Non si accompagnano più i figli in bottega o nei campi”, ha osservato, sottolineando l’importanza di riscoprire professioni come il calzolaio, il parrucchiere o l’agricoltore. Per il docente, la scuola ha un ruolo fondamentale in questo processo: “Servirebbero istituti ricchi di laboratori manuali“, ha proposto, per far crescere i ragazzi attraverso “l’abilità del fare”.
Dalla cena al laboratorio: coltivare la passione
Schettini ha concluso il suo intervento con un invito a stimolare la passione dei giovani fin da piccoli, contrastando la “cultura dell’abbondanza” che li porta a ottenere tutto e subito. Un esempio concreto? “Far colorare un quaderno ai bambini mentre si è fuori a cena invece di intrattenerli con un video”, ha suggerito il docente, per promuovere la creatività e la manualità anche nei momenti di svago.