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Vignette “Charlie Hebdo” appese a scuola provocano lite, Lega Nord “insegnanti limitano libertà parola”

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La tragedia francese sbarca nelle scuole italiane e lo fa nei peggiori dei modi, con una lite tra studenti e una interrogazione parlamentare.

La tragedia francese sbarca nelle scuole italiane e lo fa nei peggiori dei modi, con una lite tra studenti e una interrogazione parlamentare.

In un istituto superiore di Faenza uno studente appende le vignette satiriche del settimanale Charlie Hebdo. Una studentessa musulmana le strappa dalla parete e scoppia la lite.

L'episodio non è sfuggito ad un deputato leghista che ha presentato una interrogazione parlamentare che ritiene l'episodio gravissimo perché "limitativo della libertà di parola e di pensiero".

La colpa, ovviamente, non poteva non ricadere sugli insegnanti, difatti l'iterrogazione chiede "quali iniziative sanzionatorie (il Ministro ndr.) intenda adottare nei confronti dei professori colpevoli di non aver difeso una delle libertà individuali di un loro alunno".

Infatti, il deputato, con una nota inviata alla stampa, sostiene che lo studente aveva inizialmente ottenuto il permesso del Dirigente di appendere le vignette, quindi sarebbe stato ripreso dai docenti che gli avrebbero consigliato di non riattaccare in classe le vignette per non "turbare il clima generale".

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