Vietate dal 28 giugno le e-cigarettes nelle scuole
Red – Da ieri 28 giugno le sigarette elettroniche sono vietate ai minori e all’interno degli istituti scolastici. Lo stabilisce una ordinanza del Ministero della Salute. Il ministro Beatrice Lorenzin ha sottolineato la necessità che ci sia "una corretta informazione" sui prodotti che vengono venduti.
Red – Da ieri 28 giugno le sigarette elettroniche sono vietate ai minori e all’interno degli istituti scolastici. Lo stabilisce una ordinanza del Ministero della Salute. Il ministro Beatrice Lorenzin ha sottolineato la necessità che ci sia "una corretta informazione" sui prodotti che vengono venduti.
"Non vogliamo dire – ha spiegato il ministro – che la sigaretta elettronica è più pericolosa della sigaretta normale, ma non va utilizzata come uno strumento innocuo. Il fumatore deve essere informato di quello che utilizza".
Il Codacons critica l’ordinanza che è "assolutamente insufficiente. Le e-cigarettes vanno vietate in tutti i luoghi pubblici, al pari delle normali sigarette – afferma il Presidente Carlo Rienzi – Non si capisce infatti il criterio per cui siano ritenute dal Ministero pericolose, e quindi da vietare, all’interno delle scuole, ma non in altri luoghi aperti al pubblico. Non servono provvedimenti ad hoc da parte del Ministro, come l’ordinanza emessa oggi – prosegue Rienzi – ciò che serve è applicare le norme vigenti sui prodotti da fumo anche alle sigarette elettroniche, così da estenderne automaticamente i divieti".
Per i produttori invece : "L’ordinanza del Ministro della Salute è da apprezzare per l’equilibrio che presenta e perché rappresenta un altro mattoncino verso una regolamentazione del settore della sigaretta elettronica". Lo sottolinea Massimiliano Mancini, presidente dell’associazione dei produttori di sigarette elettroniche Anafe, in relazione all’ordinanza del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
"Vietare la vendita ai minori e l’uso all’interno degli edifici scolastici è una norma che presenta buon senso, a differenza invece dell’assurda tassazione, superiore persino a quella delle sigarette tradizionali, proposta dal Governo che rischia di far chiudere almeno il 60-70% dei punti vendita entro 90 giorni, con una perdita di non meno di 3.000 posti di lavoro. E ciò per un prodotto che fa meno male, a detta persino dell’Istituto Superiore di Sanità".