Viaggio studio o lezioni private? Disposti a spendere anche mille euro l’anno. Come scelgono i genitori italiani per l’apprendimento dell’inglese

Secondo un’indagine realizzata da Novakid, tra i genitori italiani con figli tra i 4 e i 12 anni, le lezioni private e i corsi extrascolastici continuano a rappresentare le scelte più frequenti per l’apprendimento della lingua inglese.
Gli insegnanti privati, infatti, sono scelti dal 38% degli intervistati, seguiti dai corsi extrascolastici (22%) e, in misura minore, dalle soluzioni online (20%).
Una parte consistente del campione – il 29% – non ha inserito i figli in alcun percorso di apprendimento dell’inglese. A titolo di confronto, in Polonia il 90% dei bambini partecipa ad attività extrascolastiche in lingua inglese.
L’interesse verso i viaggi studio all’estero
Nonostante la prevalenza di percorsi locali, il 53% dei genitori italiani si dichiara favorevole all’idea di un viaggio studio all’estero. Tra questi, il 30% sta già pianificando questa esperienza per i propri figli, in linea con quanto registrato a livello internazionale (32%). Le famiglie che non considerano questa opzione o si dichiarano incerte sono il 17%.
La fascia d’età considerata più adatta per un viaggio studio si colloca tra i 13 e i 18 anni (73% degli italiani), mentre solo il 21% lo ritiene adatto tra i 10 e i 12 anni. Un numero residuale (6%) lo considererebbe prima dei 10 anni.
Quanto si è disposti a spendere per l’apprendimento linguistico
In Italia, il 35% delle famiglie è disposto a investire fino a 1000 euro all’anno per migliorare l’inglese dei figli; il 30% non andrebbe oltre i 500 euro. Una percentuale minore si dichiara pronta a spendere tra i 1000 e i 3000 euro (23%), mentre solo l’8% investirebbe cifre comprese tra i 3000 e i 5000 euro. Le disponibilità superiori sono rappresentate da appena il 4% del campione.
Le destinazioni più richieste
Il Regno Unito si conferma la meta preferita dal 72% dei genitori italiani, seguito da Stati Uniti e Canada. La sicurezza del Paese ospitante è il criterio ritenuto più rilevante (60%), seguito da costo e qualità dell’insegnamento.
I mesi estivi rappresentano il periodo ideale per organizzare una vacanza studio secondo il 67% delle famiglie italiane.
Motivazioni per investire nell’inglese
La principale motivazione che spinge i genitori italiani a promuovere lo studio dell’inglese è la prospettiva di offrire ai figli migliori opportunità lavorative (59%). Seguono la crescita personale (53%) e l’apertura a una carriera internazionale (47%). Questi motivi sono condivisi anche dalle famiglie degli altri Paesi considerati nella ricerca (Polonia, Turchia e Romania).