Via libera al mobility manager, Cicero (Ancodis): “Sarà scelto su base volontaria e senza riduzione del carico didattico, così si nega la dignità professionale”

Via libera al Mobility manager scolastico: approvato emendamento presentato dalla capogruppo M5S in commissione trasporti che propone di dare piena attuazione e funzionalità a questa figura, così come previsto nella legge 221/2015
“Finalmente – afferma Rosolino Cicero, presidente di Ancodis -, qualcuno potrebbe dire, è arrivata la tanto attesa innovazione nel sistema scolastico italiano di fine legislatura: una nuova figura di sistema che sarà strutturata nell’organigramma scolastico e dovrà essere formata per favorire l’attesa transizione ecologica in seno alle comunità scolastiche. Si continua nella strada intrapresa da oltre un decennio: si stabilisce l’esistenza di figure strategiche senza dare nulla in cambio a chi si rende disponibile ad accettarne l’incarico”.
“Ciò che continua a sorprendere è l’inaccettabile previsione della norma: la scuola nell’ambito della sua autonomia organizzativa individua il mobility manager scolastico, scelto su base volontaria e senza riduzione del carico didattico e – in attuazione al comma 6 della legge – non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Siamo – continua Cicero –per l’ennesima volta di fronte alla negazione della professionalità di docenti impegnati nel funzionamento organizzativo e didattico che lo Stato ci chiede ma che tuttavia non riconosce né giuridicamente né contrattualmente. Si continua a voler seguire la strada del misconoscimento di donne e uomini di scuola che responsabilmente e con grande spirito di servizio non fanno un passo indietro ma rivendicano dovuta attenzione, meritato rispetto e conseguente valorizzazione professionale.”
“Alle forze politiche, alle associazioni dei Dirigenti scolastici e a tutte le organizzazioni sindacali – conclude –chiediamo di rompere il silenzio e di infrangere il muro dell’indifferenza pretendendo dallo Stato la meritata attenzione per tutte le professionalità strategiche che a diverso titolo sono impegnate al servizio delle loro comunità scolastiche. Si tratta di un principio di equità secondo quanto previsto nell’art. 36 della Costituzione italiana”.