Via i tablet e gli smartphone a scuola, l’esperta Oliviero Ferraris: “Così gli alunni si distraggono meno. Un libro ha un impatto maggiore rispetto allo schermo”

In un’epoca dominata dal digitale, la Svezia ha fatto un passo indietro nella formazione dei bambini, ribadendo l’importanza della carta e della penna. Questo cambiamento nasce da preoccupazioni legate all’iperdigitalizzazione dell’istruzione.

Quando i bambini svedesi hanno riaperto i quaderni il mese scorso, sono stati spinti verso libri stampati e l’arte della scrittura a mano, riducendo significativamente l’uso di tablet e ricerche online. La decisione, presa dalla ministra svedese per la scuola, Lotta Edholm, mira a combattere il declino delle competenze di base nei bambini. Edholm ha tolto l’obbligo dei dispositivi digitali nelle scuole materne, puntando a eliminare l’apprendimento digitale per i bambini sotto i sei anni.

Anna Oliverio Ferraris, esperta in psicologia dello sviluppo, ha sottolineato che la recente ricerca mostra un calo delle prestazioni scolastiche dovuto all’uso eccessivo di strumenti digitali. La natura distrattiva del digitale può limitare la riflessione e l’assimilazione profonda della conoscenza. Per i bambini, interagire fisicamente con un libro, come sfogliarlo o evidenziare una frase, può potenziare l’apprendimento.

Mentre le generazioni future utilizzeranno sicuramente dispositivi digitali, esistono periodi cruciali in cui l’esperienza tangibile e i ritmi lenti sono essenziali, soprattutto nella prima infanzia. Ferraris sottolinea che la scrittura manuale non solo sviluppa la motricità fine, ma può anche indurre cambiamenti benefici nel cervello.

Equilibrare lo sviluppo cognitivo e motorio dei giovani con il mondo digitale può essere complicato. L’Unione dei Pediatri Francesi fornisce alcune linee guida, tra cui evitare schermi per i bambini sotto i tre anni e ritardare l’introduzione di tablet e smartphone. Fondamentale è anche promuovere l’attività fisica, essenziale per una crescita sana e benefici duraturi.