Verifiche psico-attitudinali per chi vuole insegnare: dalla prof su OnlyFans all’insegnante attivista. A chiederlo il deputato Sasso

Se la notizia della pubblicazione di un codice etico per gli insegnanti sarà confermata, potremo aspettarci una normativa più stringente, rispetto al già esistente codice etico, che prende in considerazione in modo più preciso alcuni comportamenti che potrebbero essere considerati borderline. Ad esempio, basti ricordare quanto accaduto relativamente alla docente (poi sospesa) che gestisce un profilo su OnlyFans, oppure l’insegnante attivista, finita da qualche giorno all’attenzione dell’onorevole Sasso.
L’insegnante attivista
Così, l’insegnante supplente presso una scuola secondaria di primo grado in Veneto, nota anche per la sua partecipazione ad attività presso i centri sociali, è stata oggetto di una segnalazione da parte dell’onorevole Rossano Sasso, esponente della Lega, all’Ufficio scolastico regionale del Veneto. Nella comunicazione si richiede una verifica sulla sua posizione, menzionando anche un presunto coinvolgimento giudiziario legato a manifestazioni e occupazioni, elemento che non ha trovato riscontro diretto da parte della docente. Nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano Tribuna di Treviso, la docente ha, infatti, dichiarato: “Non ho mai ricevuto denunce, sono stata soltanto fermata durante una manifestazione”. Ha inoltre respinto le critiche, definendole un attacco di natura politica.
Le critiche di esponenti della maggioranza
La questione, però, ha più ampio respiro. Sasso ha, infatti, dichiarato, partendo dal caso specifico, che figure con simili esperienze pregresse non dovrebbero ricoprire ruoli educativi nel sistema scolastico. L’ex sottosegretario ha proposto l’introduzione di verifiche psico-attitudinali per accedere all’insegnamento, evidenziando la presenza di insegnanti con orientamenti ideologici marcati. Anche Marina Bonotto, referente locale di Fratelli d’Italia, ha espresso riserve sulla compatibilità tra l’insegnamento e la partecipazione a iniziative considerate contrarie alle istituzioni. Secondo Sasso, tali test non dovrebbero essere considerati come semplici quiz, ma come strumenti per valutare l’idoneità all’insegnamento, eventualmente integrati nella formazione obbligatoria dei docenti.
I test sono nel programma della Lega
Questo episodio si inserisce in un contesto più ampio di discussione sulla necessità di introdurre test psico-attitudinali per i docenti. Durante la campagna elettorale del 2022, la coalizione di centro-destra, con particolare enfasi da parte della Lega, aveva proposto l’introduzione di tali valutazioni sia in fase di accesso alla professione sia durante il percorso lavorativo. L’obiettivo dichiarato? Garantire che gli insegnanti possedessero non solo competenze disciplinari, ma anche attitudini personali idonee all’insegnamento