Veneto, dispersione scolastica in calo ma aumentano i bocciati: i dati del rapporto regionale

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La dispersione scolastica nelle scuole superiori del Veneto continua a diminuire, ma emergono criticità legate alle bocciature e agli esiti degli scrutini. L’ultimo Rapporto dell’Ufficio Scolastico Regionale fotografa un quadro articolato del sistema scolastico veneto.

I numeri mostrano un trend positivo per quanto riguarda gli abbandoni: l’1,33% degli studenti ha interrotto la frequenza, in calo rispetto all’1,56% dell’anno precedente. La provincia di Rovigo si conferma quella con la percentuale più alta di interruzioni (6,19%), seppure in diminuzione. Tuttavia, crescono le criticità relative alle non ammissioni: il 5,68% degli studenti non è stato ammesso agli scrutini di giugno (contro il 5,31% del 2021/2022), mentre alla maturità la percentuale di bocciati è salita al 6,97%.

Le materie più ostiche si confermano matematica (che blocca il 49,88% delle bocciature, con un aumento del 26%), seguita da inglese (18,16%) e fisica (13,94%). Significative le differenze territoriali: Venezia presenta la percentuale più alta di bocciati (2,42%), mentre Treviso e Venezia guidano la classifica degli esiti negativi con percentuali intorno al 7,35%.

Il Rapporto evidenzia inoltre la peculiarità del sistema scolastico veneto: con il 45% di studenti nei licei (contro il 51% nazionale) e il 37% negli istituti tecnici, la regione presenta un assetto formativo unico. Le province mostrano però differenze significative: Verona spicca per la maggiore percentuale di liceali (49%), mentre Rovigo e Vicenza prediligono gli istituti tecnici.

Un quadro complesso che conferma l’importanza di interventi mirati per contrastare la dispersione scolastica e sostenere il successo formativo degli studenti.

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