Vendola. Obiettivo del decreto sugli atenei è demolire le università del Sud

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GB – Il presidente della Regione Nichi Vendola interviene dopo la denuncia dei rettori delle Università di Bari e Foggia contro il nuovo decreto per la ripartizione dei punti organico tra gli atenei. Lo riporta il sito de "La Repubblica".

GB – Il presidente della Regione Nichi Vendola interviene dopo la denuncia dei rettori delle Università di Bari e Foggia contro il nuovo decreto per la ripartizione dei punti organico tra gli atenei. Lo riporta il sito de "La Repubblica".

"Per celebrare degnamente la retrocessione dell’Italia dall’ottavo al nono posto delle "potenze" mondiali, il governo Letta-Alfano ha pensato bene di assestare un nuovo, durissimo colpo alle Università italiane, cioè al cuore pulsante della vita stessa del paese: l’istruzione, la formazione, la cultura. In particolare, la netta diminuzione dei ‘punti organico’ nelle Università pugliesi rispetto alle università del Nord, non permetterà assunzioni di personale nonostante le centinaia di pensionamenti e metterà a rischio persino l’ordinaria didattica".

"In questo modo – ha proseguito Vendola – si aumenta scientificamente, ed in maniera evidentemente premeditata, il divario del sostegno alle Università. Obiettivo, ormai esplicito e non più camuffato, è demolire le Università meridionali, a cominciare dalla riduzione di fondi o dal decreto mobilità che premia chi va a studiare altrove, fino ad arrivare a quest’ultimo atto".

"Ci opporremo con tutte le nostre forze a questo tentativo di cancellazione della cultura nel Mezzogiorno – ha aggiunto Vendola – e vorrei ricordare, a questo proposito, che la Regione Puglia ha stanziato 26 milioni per progetti di ricerca e assunzione di ricercatori a tempo determinato. Noi rinnoviamo quindi, come abbiamo sempre fatto,
la nostra attenzione all’Università e continueremo a sostenere, a dispetto dei numerosi attacchi, la ricerca, la formazione, la cultura".

"Siamo profondamente consapevoli – ha concluso Vendola – che solo così il nostro Paese potrà salvarsi. Ridando ai giovani le opportunità di studio, di formazione di alto livello, di opportunità di crescita che consenta alle nostre eccellenze ed alle nostre intelligenze di continuare a primeggiare".

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