Vecchioni: “Con i presidi ho un rapporto pessimo, vogliono il quieto vivere”. Poi racconta un aneddoto sullo zio di Vittorio Sgarbi
Nella puntata di “In Altre Parole”, su La 7, condotta da Massimo Gramellini, si è parlato dell’aggressione ai danni del dirigente scolastico di un liceo di Cosenza. Roberto Vecchioni ha evidenziato un problema crescente: l’eccessiva intromissione dei genitori negli affari scolastici dei figli.
Il docente e cantante ha condiviso un aneddoto personale che mette in luce la sua esperienza con i dirigenti scolastici. Vecchioni ha parlato di un preside, zio del noto critico Vittorio Sgarbi, che si dimostrò eccezionalmente comprensivo e umano nei suoi confronti durante un momento difficile della sua vita personale. L’episodio sottolinea un aspetto fondamentale: la capacità di alcuni dirigenti di andare oltre il loro ruolo formale, mostrando empatia e comprensione verso le sfide personali degli insegnanti.
In un altro aneddoto, Vecchioni ha descritto la sua esperienza come commissario di maturità a Palermo, dove ha osservato una dinamica interessante tra il preside e gli ispettori. In questa occasione, il dirigente scolastico si è concentrato su un obiettivo inaspettato: garantire che gli ispettori non disturbassero eccessivamente gli studenti durante gli esami, promuovendo un ambiente più rilassato e meno stressante per i candidati. Il racconto evidenzia un’importante differenza nell’approccio di alcuni dirigenti, che si preoccupano attivamente del benessere degli studenti piuttosto che aderire rigidamente alle norme e procedure.
Le osservazioni di Vecchioni offrono uno spaccato significativo sul mondo della scuola italiana, dove il ruolo dei dirigenti scolastici è cruciale ma spesso sottovalutato.
La sua esperienza come insegnante gli conferisce una prospettiva unica sulla complessità delle dinamiche scolastiche, che vanno ben oltre la semplice gestione amministrativa, toccando aspetti umani e relazionali fondamentali per la formazione degli studenti.
