“I docenti italiani sono i più bravi del mondo”. L’accorato intervento di Vecchioni al congresso della Uil Scuola

Un lungo e accorato intervento, quello che Roberto Vecchioni ha fatto durante il congresso nazionale della Uil Scuola.
“Ho 55 anni di insegnamento, credo sia un record, perché ho iniziato a fare supplenze prima di laurearmi in Letteratura. Ogni mattina mi alzavo nella nebbia di Milano, prendevo la 600 scassatissima ed arrivavo a scuola. Mi dicevo: ‘tu entri in classe e se dopo quattro ore non esci stravolto non ha fatto un c….’”., segnala La Tecnica della Scuola (ci scusiamo con gli interessati per la mancata segnalazione della fonte)
“Durante l’ora di lezione – continua – si spazia: da una frase latina o greca si arriva a Leopardi e alla Fisica quantistica. Ognuno diceva la sua. Questa è la funzione della scuola: non c’è un’unica cosa da insegnare, ma tante attorno. Questa è la vita, che purtroppo non ci permette di avere giovani all’altezza che dovrebbero avere, attraverso una parola: cultura”.
Ancora aggiunge: “La cultura non è sapere le cose, non me ne frega nulla di Napoleone o dei fiumi, sapere concepire, vedere, calcolare, catalogare, è pazienza, capire gli altri. non lasciarsi ‘scaldare’ per poche cose. La cultura ci viene dalla scuola, dagli insegnanti, che, lasciamelo dire, sono tra i più bravi al mondo”.