Il vaso di Pandora chiamato Miur. Lettera

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Se ne sfornano una al secondo di news dal Ministero dell'Istruzione che fanno continuamente sobbalzare le migliaia di docenti in trepidante attesa di conoscere la propria sorte.

Se ne sfornano una al secondo di news dal Ministero dell'Istruzione che fanno continuamente sobbalzare le migliaia di docenti in trepidante attesa di conoscere la propria sorte.

Non è mai successo nella storia repubblicana con la girandola di ministri a Viale Trastevere di passare un'estate cosi difficile e tormentata, quasi a cardiopalmo, eppure è purtroppo questa la verità. Il Miur, quotidianamente emana decreti, direttive, circolari spesso contraddittorie tra di loro, inficiate di un oscuro burocratese che confliggono sia con la Carta Costituzionale che con gli atti approvati dal Governo.

Il tutto nasce ovviamente dal fatto che la legge madre di tutti i guai, ossia la “Buona Scuola” è anch'essa poco chiara in diversi punti che sono per di più viziati da odore di incostituzionalità, come la chiamata diretta che si sta rivelando l'anagramma di Belzebù e il bonus premiale dei docenti che scatenerà lotte intestine tra le mura scolastiche, alla maniera Guelfi e Ghibellini.

Ma non è tutto perché stanno per essere emanati di decreti delegati collegati alla legge 107/2015, atti che il Governo Renzi non ha inteso disciplinare all'interno della legge di riforma del sistema scolastico, ma che ha delegato con provvedimenti a parte. L'intento, tuttavia, è quello sempre di rendere impervia, difficile, tormentata, angosciosa la vita dei docenti, ormai messi alle strette e stritolati dalle macine di un sistema folle che deve fare i conti con i dirigenti scolastici onnipotenti, gli alunni indisciplinati e i genitori invadenti.

Dal vaso di Pandora chiamato Miur ormai ci si aspetta di tutto: dalla riforma degli esami di terza media con l'eliminazione delle prove Invalsi, la riforma degli esami di Stato, dal nuovo sistema di reclutamento del personale docente alla riforma del ciclo unico della scuola dell'infanzia da 0 a 6 anni etc.

Ma nelle pieghe dei decreti attuativi potrebbero nascondersi altre insidie che il Miur non intende svelare come quella del rinnovo del contratto dei docenti che potrebbe nascondere la polpetta avvelenata dell'innalzamento dell'orario di lavoro dei docenti a 24 ore settimanali.

Si tratta di una proposta già ventilata negli anni passati ma sempre in agguato perché ormai si è capito che quando il Miur pubblica o emana qualche direttiva si deve stare sempre in allerta e pensare male, visto che i tempi che attraversiamo sono quelli delle vacche magrissime.

C'è urgente bisogno di un processo di involuzione che deve portare il Miur ad una profonda riflessione sulla strada che sta percorrendo perché la classe docente non sono lavoratori da gettare al macero ma persone dotate di professionalità che hanno il compito di consegnare al Paese di domani una classe dirigente competente, capace e valorizzata e per far questo la scuola deve preparare gli alunni alla consapevolezza del proprio ruolo e della responsabilità. C'è, dunque, voglia di un riscatto sociale del corpo docenti ormai squalificata e destinata ad essere non trasmettitore di abilità e conoscenze, ma semplici operai del sapere e burocrati.    

Mario Bocola

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