Valutazione scuola primaria, petizione per evitare ritorno al passato: tra i firmatari Pellai, Saraceno, Favino, Accorsi e Zingaretti
Il pedagogista Daniele Novara e il maestro Alex Corlazzoli lanciano un appello al Ministero dell’Istruzione e del Merito per aprire un confronto sui metodi valutativi nella scuola italiana.
L’obiettivo è evitare un ritorno al passato con il ripristino dei voti numerici nella scuola primaria, e invece promuovere una valutazione basata sulla narrazione degli apprendimenti degli alunni.
L’appello ha già raccolto numerose adesioni da parte di personalità del mondo della cultura, della scuola e dello spettacolo, tra cui Damiano Tommasi, Silvia Vegetti Finzi, Chiara Saraceno, Alberto Pellai, Alex Zanotelli, Carlotta Natoli, Moni Ovadia, Pierfrancesco Favino, Stefano Accorsi e Luca Zingaretti.
Novara sottolinea come la scuola debba andare avanti e non indietro, e che gli alunni hanno bisogno di una scuola al passo con i tempi. “È strano ed eccentrico tornare indietro senza nemmeno una verifica rigorosa e scientifica dei quattro anni nei quali si è adottata, nella scuola primaria, una valutazione senza voti basata su un approccio non giudicante ma narrativo,” afferma.
Corlazzoli critica la superficialità con cui vengono cambiate le metodologie didattiche senza un confronto con chi lavora nella scuola. “In questi anni abbiamo assistito a una girandola di decisioni che ha prodotto solo confusione tra insegnanti, genitori e alunni,” commenta.
L’appello chiede al Ministero di fermare il ripristino dei voti numerici e di avviare un confronto con il mondo dell’istruzione per trovare una soluzione che ponga al centro gli alunni e la narrazione del loro apprendimento.
La petizione a sostegno dell’appello è disponibile su Change.org al seguente link: https://www.change.org/NoVotiNumericieGiudiziSintetici
Alla scuola primaria si torna ai giudizi da ottimo a insufficiente, Valditara: “Stiamo valutando se sia utile aggiungere la possibilità di mettere gravemente insufficiente”
La petizione
Un emendamento al Disegno di Legge sul voto di comportamento nella scuola secondaria introduce una modifica importante al modello di valutazione in vigore oggi nella scuola primaria dopo la “riforma” del 2020. L’emendamento è presentato dal Governo e, a meno di imprevisti dell’ultima ora, verrà sicuramente accolto. Ecco cosa prevede la disposizione: “A decorrere dall’anno scolastico 2024/2025, la valutazione periodica e finale degli apprendimenti, ivi compreso l’insegnamento di educazione civica, delle alunne e degli alunni delle classi della scuola primaria è espressa con giudizi sintetici correlati alla descrizione dei livelli di apprendimento raggiunti. Le modalità della valutazione di cui al primo e al secondo periodo sono definite con ordinanza del Ministro dell’istruzione e del merito.”
Contemporaneamente viene abrogato il comma 2 bis dell’articolo 1 del Decreto Legge 22/2020 che così recita: “La valutazione periodica e finale degli apprendimenti degli alunni delle classi della scuola primaria, per ciascuna delle discipline di studio previste dalle indicazioni nazionali per il curricolo è espressa attraverso un giudizio descrittivo riportato nel documento di valutazione e riferito a differenti livelli di apprendimento, secondo termini e modalità definiti con ordinanza del Ministro dell’istruzione”.
La sottosegretaria all’Istruzione Paola Frassinetti ha parlato del ritorno ai voti numerici. Il ministro Giuseppe Valditara ha, invece, in un’intervista a “Il Messaggero” detto: “Al di là del giudizio analitico, vogliamo che alle elementari le valutazioni siano chiare, semplici: ottimo, buono, discreto, sufficiente, insufficiente, gravemente insufficiente”.
Non è chiaro, ad oggi, se l’espressione “giudizi sintetici” significherà un ritorno al 4,5, 6,7,8 etc o a scarso, insufficiente, sufficiente etc.
Le “pagelle” attuali non rendono certo onore all’idea messa in campo dal legislatore nel 2020 quando puntava ad un “giudizio descrittivo” perché riportano una sintesi altrettanto lacunosa del processo di apprendimento di un bambino ma sono un traguardo positivo rispetto al passato quando imperavano numeri che cristallizzavano il giudizio.
Valutare significa dare valore, la valutazione ha la finalità più ampia di dare valore al percorso di apprendimento di ogni singolo alunno che deve tener conto del contesto da cui proviene, dello stato di partenza, delle difficoltà incontrate (la mancata continuità didattica, ad esempio, dovuta al precariato) a causa della stessa Scuola. Valutare non è di certificare, attestare, rendicontare ma “descrivere” il cammino umano e pedagogico di uno studente.
L’ emendamento al Disegno di Legge non va in questa direzione. Se andrà in porto si tratterebbe del quarto cambiamento a partire dal 2008: fino a quell’anno si usarono i giudizi, poi si passò ai voti, nel 2020 vennero introdotti i giudizi descrittivi e a partire dal 2024 si useranno i giudizi sintetici.
Il Ddl in questione (924-bis) è stato presentato in Commissione Cultura e Istruzione del Senato a novembre e rischia di diventare Legge dello Stato in tempi così rapidi da non consentire un serio confronto con il mondo della Scuola: insegnanti, dirigenti, pedagogisti, educatori, psicologi, associazioni di genitori, sindacati, etc.
Per questo il nostro APPELLO al Governo e al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara è quello di fermare questo “colpo di mano” affinché il ministero apra un proficuo confronto con il mondo dell’Istruzione al fine di innescare un percorso condiviso e partecipato che nel tempo possa arrivare a una soluzione che pone al centro gli alunni e la narrazione del loro apprendimento.
Firmatari
Daniele Novara – (Pedagogista)
Alex Corlazzoli – (Insegnante)
Domenico Barrilà (Psicoterapeuta e analista adleriano)
Giovanni Bonaiuti (pedagogista – Università di Cagliari)
Paolo Ferri (Tecnologo della formazione – Università Bicocca Milano)
Ivano Gamelli (Pedagogista – Università Milano Bicocca)
Claudio Girelli (Pedagogista -Università di Verona)
Monica Guerra (Pedagogista – Università Bicocca Milano)
Raffaele Mantegazza (Pedagogia – Università Bicocca Milano)
Paola Nicolini (Pedagogista – Università di Macerata)
Elisabetta Nigris (Pedagogista – Università Bicocca Milano)
Anna Oliverio Ferraris (psicologa dello sviluppo)
Alberto Pellai (medico ricercatore Università degli Studi di Milano)
Chiara Saraceno (Sociologa)
Donatella Savio (Pedagogista – Università di Pavia)
Ira Vannini (Pedagogista – Università Bologna)
Silvia Vegetti Finzi (Psicologa clinica)
Simone Lanza (Insegnante)
Paolo Limonta (Insegnante)
Silvana Loiero (dirigente scolastica)
Antonella Meiani (Insegnante)
Giuseppe Paschetto (Insegnante)
Marcello Riccioni (Insegnante)
Mario Tagliani (Insegnante)
Damiano Tommasi (Sindaco di Verona, co-fondatore e direttore scuola paritaria “Don Milani”)
Gian Carlo Visitilli (Insegnante)
Agostino Burberi (Presidente fondazione “Don Lorenzo Milani)
Anna D’Auria (Segretaria nazionale del Movimento di Cooperazione Educativa)
Gianna Fracassi (Segretaria nazionale Flc Cgil)
Michele Gagliardo (responsabile nazionale per la formazione di Libera)
Stefano Accorsi (Attore)
Sonia Bergamasco (Attrice)
Alessandro Bergonzoni (Attore)
Marco Bonini (Attore)
Mariapia Calzone (Attrice)
Pierfrancesco Favino (Attore)
Beppe Fiorello (Attore)
Anna Foglietta (Attrice)
Claudia Gerini (Attrice)
Fabrizio Gifuni (Attore)
Edoardo Leo (Attore)
Valentina Lodovini (Attrice)
Fabio Lovino (Fotografo)
Giorgio Marchesi (Attore)
Carlotta Natoli (Attrice)
Moni Ovadia (Attore)
Claudia Pandolfi (Attrice)
Vittoria Puccini (Attrice)
Fabrizia Sacchi (Attrice)
Vanessa Scalera (Attrice)
Francesco Scianna (Attore)
Pietro Sermonti (Attore)
Emilio Solfrizzi (Attore)
Chiara Tomarelli (Attrice)
Raffaele Toninelli (Musicista)
Thomas Trabacchi (Attore)
Luca Zingaretti (Attore)
Padre Alex Zanotelli (Missionario comboniano)