Valutazione scuola primaria, Schlein attacca: “Un salto indietro nel tempo”. Valditara risponde: “Parla senza conoscere ciò che critica”

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Il Governo ha annunciato un ritorno ai voti numerici per la valutazione degli alunni della scuola primaria a partire dal prossimo anno scolastico. La riforma, proposta dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, sostituirà i giudizi descrittivi attualmente in vigore con un sistema di voti da “ottimo” a “insufficiente”.

L’obiettivo dichiarato è quello di rendere la valutazione più chiara e comprensibile per studenti e famiglie. Valditara ha criticato il sistema di valutazione descrittiva, definendolo “incomprensibile” con le sue definizioni come “avanzato”, “intermedio”, “base” e “in via di prima acquisizione”. La riforma prevede anche l’obbligatorietà dei voti in decimi nel primo quadrimestre per tutti i gradi di istruzione.

Nelle scorse settimane, il Ministero ha più volte precisato che non si tratta di un ritorno al vecchio sistema di voti numerici. I giudizi sintetici saranno correlati ai livelli di apprendimento raggiunti. L’obiettivo è di migliorare la comunicazione con le famiglie e di dare maggiore valore all’esperienza valutativa delle scuole. Sarà un’ordinanza ministeriale, emanata successivamente all’approvazione del disegno di legge, a stabilire ulteriormente i contorni normativi.

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, dunque, mira a semplificare, non a eliminare. L’obiettivo è rendere il sistema di valutazione più accessibile, aggiungendo al giudizio analitico delle valutazioni sintetiche (come le tradizionali pagelle), in modo che studenti e famiglie possano avere un feedback chiaro e immediato sul rendimento scolastico. L’iniziativa risponde alla necessità di orientare e motivare gli studenti, fornendo loro e alle loro famiglie strumenti comprensibili per interpretare i progressi e le aree di miglioramento.

Schlein attacca, Valditara risponde

Le prime anticipazioni della riforma hanno suscitato critiche da parte di molti esperti e della comunità scolastica.

La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha accusato il Governo di voler “smantellare la riforma della valutazione” e di avere una visione della scuola che si limita a “classificare e controllare”. Secondo Schlein, la scuola dovrebbe invece “migliorare gli apprendimenti e dare strumenti” agli studenti: “La scuola di Valditara non ha l’obiettivo di migliorare gli apprendimenti e dare strumenti, ma classificare e controllare. Un salto indietro nel tempo che non piace alla comunità scolastica e alle famiglie e che interrompe importante un processo di rinnovamento della scuola italiana”.

Poco dopo arriva la nota del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara: “Purtroppo l’onorevole Schlein si parla senza conoscere ciò che critica. Nella riforma della valutazione della scuola primaria non si elimina la descrizione del percorso umano e pedagogico dei bambini, descrizione che è fondamentale e che resta, venendo anzi rafforzata con il portfolio. Come abbiamo sempre affermato essa è un pilastro della scuola che ha al centro lo studente. Sarà piuttosto affiancata da giudizi sintetici più chiari, a vantaggio degli stessi studenti e delle famiglie. Per quanto riguarda gli apprendimenti dei ragazzi, cito solo il docente tutor e Agenda Sud per dare la misura degli investimenti progettuali e finanziari messi in campo dal nostro governo. Una politica fondata sulla non conoscenza dei fatti è una pessima politica”.

“Schlein farebbe bene a informarsi prima di trattare argomenti delicati come quello della scuola. Se lo facesse scoprirebbe che nella riforma della valutazione della scuola primaria non è vero che viene eliminata la descrizione del percorso umano e pedagogico degli alunni, ma allo stesso sarà affiancato un giudizio sintetico più comprensibile per studenti e famiglie. La valutazione non significa stilare giudizi che non possiedono le caratteristiche della trasparenza e della chiarezza”, questo quanto dichiara il Sottosegretariato all’Istruzione e al Merito, Paola Frassinetti.

“Schlein, ancora una volta, parla senza sapere e fa l’ennesima figuraccia. Non solo nella riforma della valutazione della scuola primaria non si elimina la descrizione del percorso umano e pedagogico dei bambini, ma fu proprio il suo stesso partito a reintrodurre, in uno dei decreti legislativi della buona scuola, non il giudizio sintetico, ma addirittura il voto in decimi, che è stato successivamente sostituito dal giudizio descrittivo dal ministro Azzolina”. Così il senatore della Lega Roberto Marti, presidente della commissione Cultura e Istruzione a Palazzo Madama.

DISEGNO DI LEGGE

LINEE GUIDA

RELAZIONE TECNICA

L’emendamento

Il Governo

          All’articolo, apportare le seguenti modificazioni:

          a) al comma 1, lettera a), è premessa la seguente:

          “0.a) all’articolo 2, comma 1, le parole: “nel primo ciclo” sono sostituite dalle seguenti: “nella scuola secondaria di primo grado” ed è aggiunto, in fine, il seguente periodo: “A decorrere dall’anno scolastico 2024/2025, la valutazione periodica e finale degli apprendimenti, ivi compreso l’insegnamento di educazione civica, delle alunne e degli alunni delle classi della scuola primaria è espressa con giudizi sintetici correlati alla descrizione dei livelli di apprendimento raggiunti. Le modalità della valutazione di cui al primo e al secondo periodo sono definite con ordinanza del Ministro dell’istruzione e del merito.”

           b) dopo il comma 1, è inserito il seguente: «1-bis. All’articolo 1 del decreto-legge 8 aprile 2020, n. 22, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno 2020, n. 41, il comma 2-bis è abrogato.»

          c) al comma 4, lettera b), dopo il numero 3), è inserito il seguente: “3-bis) prevedere la votazione in decimi per la valutazione periodica e per quella finale degli apprendimenti delle studentesse e degli studenti del secondo ciclo di istruzione, in ciascuna delle discipline di studio previste dalle Indicazioni nazionali per i licei e dalle Linee guida per gli istituti tecnici e professionali”.

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