Valutazione intermedia: quali implicazioni psicologiche per studenti e famiglie. E se è stato commesso un errore? Come rimediare

La fine del mese di gennaio segna per la maggior parte delle scuole italiane la chiusura del primo quadrimestre e il momento dello scrutinio, con la conseguente emissione della prima pagella dell’anno. Alcune scuole, in particolare quelle di secondo grado, adottano il trimestre per consentire una maggiore partecipazione degli insegnanti alle attività di orientamento scolastico. Tuttavia, i processi e le prassi valutative rimangono invariati.
La pagella di fine trimestre o quadrimestre è un momento cruciale sia per gli studenti che per le famiglie, in quanto rappresenta un bilancio dell’andamento didattico nella fase iniziale dell’anno scolastico. In essa si concentrano aspettative e speranze, e spesso diventa lo specchio delle dinamiche emotive interne al nucleo familiare. Per gli studenti, è un confronto diretto con i risultati del proprio impegno e rendimento, mentre per le famiglie è un indicatore delle scelte educative e dell’efficacia del supporto fornito a casa.
Un errore in sede di scrutinio può avere conseguenze gravi, soprattutto per studenti fragili, a rischio dispersione o con bisogni educativi speciali. In questi casi, il rischio non è solo quello di compromettere il percorso scolastico, ma anche di generare tensioni in famiglia, amplificando il senso di incertezza e insoddisfazione. Anche una semplice insufficienza, indipendentemente dal suo valore, può essere percepita come un fallimento, con un impatto significativo sull’autostima dello studente. Questo può tradursi in una perdita di motivazione e in una maggiore difficoltà nel recuperare eventuali lacune, mettendo a rischio il successo formativo futuro.
Per le famiglie, la pagella rappresenta un momento di confronto non solo con i risultati scolastici dei figli, ma anche con le proprie aspettative e il livello di supporto che si riesce a offrire. Quando i risultati non corrispondono alle attese, possono emergere sentimenti di frustrazione, preoccupazione o senso di colpa. La frustrazione spesso si traduce in pressioni aggiuntive sui figli per migliorare il rendimento, mentre la preoccupazione può portare i genitori a intervenire direttamente, talvolta compromettendo l’autonomia degli studenti. Al contrario, il senso di colpa può generare atteggiamenti iperprotettivi, che riducono la capacità di affrontare le difficoltà in modo costruttivo.
Questi atteggiamenti possono, inoltre, influire negativamente sul rapporto tra scuola e famiglia, creando tensioni o incomprensioni. Le famiglie possono percepire la scuola come distante o poco empatica, mentre gli insegnanti possono trovarsi di fronte a una comunicazione difficile. Promuovere un dialogo aperto e rispettoso diventa, quindi, essenziale per evitare che queste dinamiche compromettano il successo educativo degli studenti. Una comunicazione chiara e una condivisione delle strategie di supporto possono, invece, rafforzare la fiducia reciproca, trasformando la pagella in uno strumento di crescita per l’intera comunità educativa.
La storia della pagella scolastica
La tradizione della pagella scolastica affonda le sue radici nel XIX secolo, quando il sistema educativo italiano iniziò a strutturarsi con l’Unità d’Italia. All’epoca, le valutazioni erano principalmente verbali e spesso riservate alle famiglie benestanti che potevano permettersi un’istruzione privata. Con l’introduzione dell’istruzione obbligatoria nel 1877, sancita dalla Legge Coppino, la pagella si è formalizzata, assumendo la funzione di registrare ufficialmente i progressi degli studenti. Nei decenni successivi, con il consolidarsi della scuola pubblica, il documento è stato progressivamente standardizzato, passando da giudizi descrittivi a voti numerici. Questo processo ha raggiunto una svolta significativa con la riforma Gentile del 1923, che ha introdotto il sistema decimale e strutturato una valutazione più uniforme e centralizzata, la cui impostazione, sebbene con diverse modifiche, resta alla base del modello attuale.
Come vengono decisi i voti in Italia
Il sistema scolastico italiano utilizza un range di voti da 1 a 10, dove il 6 rappresenta la sufficienza. La determinazione dei voti è basata su criteri che includono verifiche scritte, interrogazioni orali, compiti in classe, prove pratiche e l’osservazione delle competenze trasversali, come l’impegno e la partecipazione. Gli insegnanti, riuniti in sede di scrutinio, discutono e confrontano le valutazioni degli studenti, cercando di garantire equità e coerenza nei giudizi. Tuttavia, la soggettività resta un elemento inevitabile nel processo, soprattutto per materie che non si basano su risposte univoche, come italiano, filosofia o arte.
Con il Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 62 (D.lgs. 62/2017), il sistema di valutazione è stato uniformato e ha introdotto criteri più centrati sullo sviluppo delle competenze degli studenti, ponendo maggiore attenzione alle capacità relazionali e pratiche. Questa normativa ha stabilito che la valutazione periodica e finale sia espressa in decimi nella scuola secondaria di primo e secondo grado, anche per il comportamento, con specifiche conseguenze per voti inferiori alla sufficienza. La recente Legge 1 ottobre 2024, n. 150 (G.U. n. 242 del 16 ottobre 2024), ha aggiornato il quadro normativo, reintroducendo nella scuola primaria i giudizi sintetici: ottimo, distinto, buono, sufficiente e insufficiente. Tali giudizi, strettamente correlati ai livelli di apprendimento raggiunti, rappresentano un ritorno a un modello descrittivo che mira a rendere più chiara la valutazione agli occhi delle famiglie.
Nel consiglio di classe, ogni docente fa una proposta di voto basata su un congruo numero di verifiche, non inferiore a due, che devono fare riferimento a griglie e rubriche di valutazione elaborate dal Collegio Docenti, approvate dal Consiglio d’Istituto e allegate al PTOF. Ogni proposta di voto di ogni singola disciplina viene valutata e votata dai componenti del Consiglio di Classe e, in caso di parità, il voto del Dirigente Scolastico vale doppio. Pertanto, non è il singolo docente a decidere il voto finale ma tutto il Consiglio di Classe. Questo aspetto è significativo in quanto gli studenti tendono a considerare i propri insegnanti e le discipline come se fossero separate l’una dall’altra, quando in realtà è tutto organico e, di conseguenza, gli insegnanti contribuiscono tutti insieme al voto finale in pagella di ogni singola disciplina.
Le influenze psicologiche sulle famiglie e sugli studenti
La pagella non è solo un documento oggettivo, ma un mezzo che veicola emozioni e aspettative profonde. Per molti studenti, rappresenta una prova del loro valore personale e può generare ansia da prestazione, con implicazioni sul loro benessere psicologico. Le famiglie, spesso, proiettano sulle valutazioni scolastiche le proprie ambizioni o timori, alimentando dinamiche che possono intensificare la pressione sui figli.
In un contesto sociale sempre più digitalizzato, il ruolo dei social media amplifica ulteriormente queste dinamiche. La pratica di condividere pubblicamente i risultati scolastici può accentuare il senso di competizione, generando nei giovani sentimenti di inadeguatezza o, al contrario, superiorità, entrambi dannosi per l’equilibrio emotivo.
L’autostima degli studenti è particolarmente vulnerabile di fronte a valutazioni percepite come ingiuste o troppo severe, che possono minare la fiducia nelle loro capacità. Tuttavia, un approccio costruttivo da parte dei docenti, che favorisca il dialogo e una comunicazione chiara, può aiutare gli studenti a sviluppare resilienza e motivazione, trasformando la pagella in uno strumento di crescita piuttosto che in una fonte di stress.
Cosa fare in caso di errori nello scrutinio
Nonostante l’impegno dei docenti, possono verificarsi errori nella compilazione della pagella, come la trascrizione errata dei voti, la mancata registrazione di valutazioni o giudizi, o errori nell’attribuzione di crediti scolastici. Quando si verificano tali situazioni, è fondamentale seguire una procedura chiara e strutturata per correggere l’errore.
Quando si riscontrano errori nella compilazione della pagella, come la trascrizione errata di voti o l’omissione di valutazioni, è essenziale che la famiglia o lo studente se maggiorenne, segnali tempestivamente il problema al dirigente scolastico. La richiesta di revisione deve essere formale, dettagliata e accompagnata da eventuali prove che dimostrino l’errore.
Il dirigente scolastico, dopo aver ricevuto la segnalazione, ha il compito di verificare l’accaduto e, se necessario, riconvocare, in autotutela, il Consiglio di Classe per riesaminare lo scrutinio. In questa sede, il Consiglio corregge eventuali errori e apporta le modifiche necessarie. Una volta concluse le verifiche, tutte le parti coinvolte vengono informate delle correzioni effettuate.
Questa procedura garantisce trasparenza e correttezza, rafforzando la fiducia nel sistema educativo e sottolineando l’importanza di una comunicazione aperta tra scuola, studenti e famiglie. Affrontare tempestivamente queste situazioni non solo tutela i diritti degli studenti, ma contribuisce anche a migliorare l’intero processo valutativo.
Conclusioni
La valutazione di fine quadrimestre rappresenta un momento fondamentale per studenti, famiglie e insegnanti, poiché la pagella non si limita a misurare i progressi scolastici, ma stimola una riflessione più ampia sul processo educativo. Con il suo valore storico e pedagogico, essa è uno strumento che deve essere gestito con attenzione per evitare che diventi fonte di ansia o frustrazione.
Per questo è essenziale garantire trasparenza, equità e dialogo in tutte le fasi del processo valutativo. Solo attraverso un confronto sereno e collaborativo tra docenti, famiglie e studenti è possibile trasformare la valutazione in un’occasione di crescita personale e collettiva. Di fronte a eventuali criticità, come errori nello scrutinio, è necessario intervenire con tempestività, rispettando le normative vigenti e adottando un approccio costruttivo, per rafforzare la fiducia nel sistema educativo e migliorare continuamente i suoi meccanismi.