Valutazione alla scuola primaria, Valditara: “Non vogliamo abolire il giudizio analitico, è una sciocchezza colossale”
Il tema della valutazione alla scuola primaria è al centro di un acceso dibattito. Le recenti dichiarazioni del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, durante la presentazione del suo libro “La scuola dei talenti”, hanno acceso i riflettori su una questione cruciale: l’evoluzione del giudizio analitico nella valutazione degli studenti.
“Non vogliamo abolire il giudizio analitico, è una sciocchezza colossale”, ha affermato il Ministro, smentendo le voci che parlavano di un radicale cambiamento nel sistema di valutazione.
Una valutazione chiara e comprensibile
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito mira a semplificare, non a eliminare. L’obiettivo è rendere il sistema di valutazione più accessibile, aggiungendo al giudizio analitico delle valutazioni sintetiche (come le tradizionali pagelle), in modo che studenti e famiglie possano avere un feedback chiaro e immediato sul rendimento scolastico. L’iniziativa risponde alla necessità di orientare e motivare gli studenti, fornendo loro e alle loro famiglie strumenti comprensibili per interpretare i progressi e le aree di miglioramento.
Durante il suo intervento, il Ministro ha sollevato una questione: come possono bambini di 7 o 8 anni comprendere concetti così astratti come la grammatica esplicita o l’espansione del lessico in fase di prima acquisizione? La risposta proposta è un bilanciamento tra dettaglio e sintesi: mantenere un linguaggio chiaro e accessibile per i docenti e le famiglie, affiancando ai giudizi analitici valutazioni più immediate come “ottimo”, “buono” o “sufficiente”. L’approccio mira a validare gli sforzi degli studenti, indicando chiaramente i traguardi raggiunti.
L’intenzione di riformare il sistema di valutazione riflette un desiderio di adeguare l’istruzione alle esigenze attuali degli studenti, promuovendo un ambiente stimolante che valorizzi il progresso individuale oltre che la prestazione. L’aggiunta di valutazioni sintetiche al giudizio analitico rappresenta un passo verso una scuola che comunica in modo efficace e inclusivo, dove ogni studente può sentirsi valutato in modo equo e trasparente.
L’emendamento
All’articolo, apportare le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, lettera a), è premessa la seguente:
“0.a) all’articolo 2, comma 1, le parole: “nel primo ciclo” sono sostituite dalle seguenti: “nella scuola secondaria di primo grado” ed è aggiunto, in fine, il seguente periodo: “A decorrere dall’anno scolastico 2024/2025, la valutazione periodica e finale degli apprendimenti, ivi compreso l’insegnamento di educazione civica, delle alunne e degli alunni delle classi della scuola primaria è espressa con giudizi sintetici correlati alla descrizione dei livelli di apprendimento raggiunti. Le modalità della valutazione di cui al primo e al secondo periodo sono definite con ordinanza del Ministro dell’istruzione e del merito.”
b) dopo il comma 1, è inserito il seguente: «1-bis. All’articolo 1 del decreto-legge 8 aprile 2020, n. 22, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno 2020, n. 41, il comma 2-bis è abrogato.»
c) al comma 4, lettera b), dopo il numero 3), è inserito il seguente: “3-bis) prevedere la votazione in decimi per la valutazione periodica e per quella finale degli apprendimenti delle studentesse e degli studenti del secondo ciclo di istruzione, in ciascuna delle discipline di studio previste dalle Indicazioni nazionali per i licei e dalle Linee guida per gli istituti tecnici e professionali”.
Iter parlamentare del ddl
La mossa fa parte di una riforma più ampia, mirata a semplificare e potenziare il processo valutativo nelle scuole di ogni ordine e grado
Il disegno di legge che introduce le modifiche al sistema di valutazione delle pagelle è attualmente in discussione al Senato. Nei prossimi giorni dovrebbe ottenere il via libera per l’iter del provvedimento, che potrà quindi approdare alla Camera dei Deputati.
La petizione
Non tutti sono d’accordo. Il pedagogista Daniele Novara e il maestro Alex Corlazzoli hanno lanciato un appello al Ministero dell’Istruzione e del Merito per aprire un confronto sui metodi valutativi nella scuola. L’obiettivo è evitare un ritorno al passato con il ripristino dei voti numerici nella scuola primaria, e invece promuovere una valutazione basata sulla narrazione degli apprendimenti degli alunni.
L’appello ha già raccolto numerose adesioni da parte di personalità del mondo della cultura, della scuola e dello spettacolo, tra cui Damiano Tommasi, Silvia Vegetti Finzi, Chiara Saraceno, Alberto Pellai, Alex Zanotelli, Carlotta Natoli, Moni Ovadia, Pierfrancesco Favino, Stefano Accorsi e Luca Zingaretti.
Novara sottolinea come la scuola debba andare avanti e non indietro, e che gli alunni hanno bisogno di una scuola al passo con i tempi. “È strano ed eccentrico tornare indietro senza nemmeno una verifica rigorosa e scientifica dei quattro anni nei quali si è adottata, nella scuola primaria, una valutazione senza voti basata su un approccio non giudicante ma narrativo,” afferma.