Valutazione a scuola, il 60% dei docenti è insoddisfatto dell’attuale sistema di voti agli alunni. I più giovani meno critici

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Circa il 60% degli insegnanti esprime insoddisfazione verso il sistema di valutazione attuale, basato sui voti. Il dato emerge dal 2° Rapporto Nazionale sulla scuola e l’università dell’Eurispes, gettando luce su un dibattito fondamentale riguardante l’efficacia dei metodi valutativi in uso.

Sorprendentemente, sono gli insegnanti più giovani a mostrarsi i più favorevoli ai voti come strumento di giudizio, con una percentuale del 66,7% che ne sostiene l’adeguatezza. Il dato contraddice l’opinione comune, suggerendo un’apertura verso il sistema tradizionale di valutazione da parte delle nuove generazioni di docenti.

Tuttavia, il 44,6% dei docenti critica il metodo di insegnamento prevalente in Italia, etichettandolo come eccessivamente nozionistico e mnemonico, a discapito dell’interattività. Tale posizione è particolarmente diffusa tra i docenti al di sotto dei 34 anni, indicando una richiesta di rinnovamento didattico che possa allinearsi più efficacemente ai modelli educativi internazionali.

Nonostante le critiche, una larga maggioranza di insegnanti (77,4%) si dichiara soddisfatta dell’autonomia concessa nella scelta dei metodi didattici, e un simile consenso emerge riguardo al ruolo significativo che sentono di avere nell’educazione delle giovani generazioni (76,2%). Questi dati riflettono un forte senso di responsabilità e dedizione tra i docenti italiani.

Le principali sfide affrontate dai docenti non sono legate solo alla didattica, ma anche a fattori esterni come la mancanza di opportunità di carriera (82,4%), la scarsa valorizzazione sociale del ruolo docente (85,5%), e soprattutto, le insufficienti ricompense economiche (91,3%). Questi elementi evidenziano un disagio profondo che va oltre la sfera pedagogica, toccando aspetti fondamentali del riconoscimento professionale e sociale.

Il rapporto illumina anche sul peso della burocrazia nella vita lavorativa dei docenti, con il 93,8% nella scuola primaria e il 94% nella secondaria di primo grado che lamentano un sovraccarico.

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