Valorizzare i docenti e puntare sulle nuove tecnologie: Informatica e “orientamento al futuro”
È cosa nota che il corpo docente italiano sia tra i meno retribuiti di tutta Europa.
Eppure la bassa remunerazione è solo la ciliegina sulla torta di una situazione delicata: la classe è bistrattata e troppo spesso i genitori non le attribuiscono la fiducia necessaria a stringere un patto educativo funzionante, fondamentale per la crescita delle alunne e degli alunni. Infatti, troppe volte l’impegno dei docenti non è valorizzato e ciò a comprensibile detrimento della qualità dell’insegnamento.
Accanto alla svalutazione del lavoro dei docenti, è lampante un altro dato della scuola italiana: si tratta del ritardo generale per quel che riguarda l’utilizzo delle nuove tecnologie e l’apprendimento delle competenze informatiche.
Non è certo di una responsabilità da attribuire unicamente agli insegnanti, perché – senza il sostegno delle strutture scolastiche -, sarà difficile accompagnare alunne e alunni a un uso consapevole, critico e adeguato dei supporti digitali.
Ciononostante, la scelta della tipologia di didattica dipende da chi è in classe ogni giorno: compiere lo sforzo, come insegnanti, di avvicinarsi alle nuove tecnologie è garanzia del successo nell’avvicinarvi anche le ragazze e i ragazzi.
Perché le due questioni sono legate? Perché favorire la trasmissione delle competenze digitali è possibile anche se il lavoro dei docenti è valorizzato e stimolato.
Se l’impegno del/la docente è messo in luce, la qualità del suo lavoro potrà solo migliorare e così l’intero mondo della scuola potrà fare dei passi in avanti nella comprensione e nell’uso delle nuove tecnologie.
In questo quadro esiste un’iniziativa virtuosa: si tratta del Premio nazionale Cesare Cancellieri, che si rivolge proprio a insegnanti di scuole di ogni ordine e grado impegnati in progetti di informatica, didatticamente originali, con i propri studenti.
Incentivare i docenti a immaginare progetti e strumenti innovativi (che includano, ad esempio, giochi matematici, linguistici o logici) permette di trasmettere ai giovani l’importanza e l’utilità delle nuove tecnologie per il loro futuro. Così, oltretutto, l’informatica non è più solo un fine, ma diventa uno strumento di formazione.
Scopo del Premio è dunque favorire l’utilizzo delle nuove tecnologie nell’insegnamento, nello specifico nella didattica della matematica: sono infatti valutate positivamente l’originalità, l’innovazione pedagogica, la chiarezza delle relazioni da fornire per spiegare le metodologie applicate.
Al Premio (del quale qui si possono leggere maggiori informazioni) si può partecipare fino al 17 settembre 2019. Ai 3 progetti vincitori saranno assegnati 1.500 euro.