Valditara: “Stop ai cellulari in classe, misura per proteggere i ragazzi dalle conseguenze negative dell’abuso”

In un’intervista a Sky TG24, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha annunciato che dal prossimo anno sarà vietato l’utilizzo dei cellulari in classe, anche a scopo didattico, fino alle scuole medie.
La decisione è stata presa dopo che diversi studi scientifici internazionali hanno accertato che l’abuso del cellulare, soprattutto nei giovani, provoca una serie di conseguenze negative. “Diversi studi scientifici internazionali hanno accertato che l’abuso del cellulare, soprattutto nei giovani, nei ragazzi, nei bambini, provoca una serie di conseguenze negative, quindi difetti di memorizzazione, capacità di concentrazione, incide sulla capacità di concentrazione, persino sulla fantasia e sulla creatività”, ha spiegato Valditara.
Il ministro ha anche sottolineato che l’obiettivo è quello di educare i ragazzi a un uso corretto degli smartphone e avvertirli dei rischi degli smartphone. “Questo perché tra l’altro sappiamo quante insidie si nascondano nel web e si nascondano proprio con un uso dei cellulari non appropriato”, ha aggiunto.
Valditara ha anche parlato dell’importanza di valorizzare il diario e di responsabilizzare i ragazzi, anziché lasciare che siano sempre connessi ai loro cellulari. “Il consiglio ai genitori è quello di non dare in mano a un bambino di 6-8 anni un cellulare senza il loro controllo e tra l’altro c’è un altro elemento che io ritengo molto importante, l’aver valorizzato il diario, ha detto il ministro.
Sulle prove Invalsi: “Pensate che in quinta superiore il rendimento migliora per il nord-ovest dal 62 al 66 per cento per l’italiano e per la matematica dal 62 al 64 per cento, quindi c’è un miglioramento. Per il Sud si passa addirittura dal 39 al 47 per cento in italiano, quindi c’è un aumento che è enormemente superiore rispetto a quello del nord-ovest, così come per la matematica si passa dal 35 al 39 che è il doppio del miglioramento del nord-ovest”, ha spiegato.
Infine, il Ministro ha annunciato l’avvio di un nuovo piano, “Agenda Nord”, per affrontare le criticità anche al Settentrione. “Partirà dal prossimo settembre, da qui l’insegnamento potenziato dell’italiano per gli stranieri, perché un problema di grave criticità è anche legato agli alunni stranieri di prima provenienza, che non conoscono la lingua italiana e che incidono sulle performance complessive della scuola”, ha concluso.