Valditara: “Occorre ripristinare l’autorevolezza dei docenti, ma anche il principio di autorità. Tornare a scrivere Maestro con la M maiuscola”

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Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha inviato a tutte le istituzioni scolastiche una circolare che ribadisce l’importanza di rispettare le regole della lingua italiana nelle comunicazioni ufficiali.

Il documento ministeriale sottolinea come l’utilizzo di segni grafici non conformi alle norme linguistiche, quali l’asterisco (*) e lo schwa (ə), possa “compromettere la chiarezza e l’uniformità della comunicazione istituzionale”. La direttiva invita le scuole a “mantenere l’uso di un linguaggio corretto e accessibile“, in linea con le norme linguistiche vigenti, evidenziando come il rispetto delle regole grammaticali sia considerato “imprescindibile” nelle comunicazioni di carattere ufficiale.

“Cultura del rispetto anche verso la lingua italiana”

Durante una manifestazione sulla legalità organizzata a Napoli, il ministro Giuseppe Valditara ha commentato l’iniziativa definendola un ripristino della “cultura del rispetto verso la nostra lingua”. Nel suo intervento, il Ministro ha fatto riferimento all’Accademia della Crusca, citando come l’istituzione abbia affermato che tali forme grafiche “non appartengono alla lingua italiana”.

“Ho fatto emanare una circolare che vieta l’utilizzo dell’asterisco e dello schwa nella lingua del Ministero”, ha dichiarato Valditara, collegando questa decisione a un più ampio discorso sul ripristino dell’autorevolezza dei docenti e del “principio di autorità” nel contesto scolastico.

Inoltre, il Ministro ha portato esempi di episodi in cui l’autorità degli insegnanti è stata messa in discussione, citando casi di mancanza di rispetto e persino di violenza nei confronti del personale docente. “Dobbiamo ripristinare nella nostra società l’autorevolezza dei docenti, ma anche il principio di autorità”, ha affermato Valditara. Poi aggiunge: “Occorre tornare a scrivere Maestro e Professore con la M e con la P maiuscola”.

Nel suo discorso, ha distinto questo concetto dall’autoritarismo, definendolo invece come un “principio sacrosanto” che, citando la filosofa Hannah Arendt, rappresenterebbe “la base della democrazia”. Secondo il Ministro, tale principio sarebbe stato “devastato e misconosciuto” dai movimenti del ’68 e del ’77.

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