Valditara: “L’Occidente è sistema di valori, serve riscoprire le nostre radici a scuola. Basta pedagogia punitiva. Bisogna studiare con orgoglio le nostre radici”

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L’Occidente come “sistema di valori fondati sull’idea di democrazia, sulle libertà individuali, sullo stato di diritto, sulla laicità dello Stato”.

Così il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, definisce l’identità occidentale in un’intervista a Il Giornale. Secondo il ministro, nei programmi scolastici degli ultimi decenni si sarebbe affermata una narrazione che induce a “vergognarsi del nostro passato”, oscurando la storia e la civiltà sviluppate in quasi 3000 anni. Valditara sottolinea come, per timore di offendere chi arriva da altri Paesi, si sia finito per “nascondere la nostra storia” e adottare “pedagogie che marginalizzano le nostre radici culturali”, privilegiando nozioni poco legate all’identità nazionale.

Integrazione e identità: la posizione del ministro

Il tema dell’integrazione degli stranieri è centrale nell’analisi di Valditara, che distingue tra “integrare” e “includere”. Per il ministro, l’inclusione si limita a “giustapporre”, come nel modello del melting pot, dove ciascuno resta ciò che è. L’integrazione, invece, implica la condivisione dei valori fondanti di una comunità. “Come puoi rendere qualcun altro tuo concittadino se non sai chi sei?”, si chiede Valditara, ribadendo la necessità di trasmettere a chi arriva la conoscenza della storia, dei valori e dell’identità di chi accoglie. Tra i valori occidentali ritenuti oggi indispensabili, il ministro cita “buona fede, humanitas, equità”, ricordando come già nell’antichità i romani fossero considerati il popolo della buona fede, pilastro dei sistemi giuridici ispirati al diritto romano. Valditara evidenzia inoltre l’importanza della laicità dello Stato e della “intangibilità di ogni persona”, elementi che considera fondamentali nel dialogo con altre culture.

L’Europa e la riscoperta delle radici comuni

Sul piano europeo, Valditara invita a un “salto di qualità” nella valorizzazione delle radici culturali. A suo avviso, mentre “gli americani sanno chi sono”, l’Europa avrebbe mostrato incertezza, come dimostrerebbe l’assenza di riferimenti ad Atene, Roma e Gerusalemme – simboli delle radici giudaico-cristiane – nel Trattato di Lisbona. Il ministro ricorda di aver sollecitato la commissaria Ue per l’istruzione, Roxana Minzatu, a promuovere nelle scuole la conoscenza delle radici della civiltà europea. Secondo Valditara, solo attraverso la riscoperta e la valorizzazione di questi elementi sarà possibile rafforzare l’identità e la coesione delle nuove generazioni.

Tempistiche e obiettivi delle nuove linee guida

Le Nuove Indicazioni Nazionali per la scuola primaria e secondaria di primo grado saranno seguite da quelle per le scuole superiori, che entreranno in vigore nell’anno scolastico 2027-2028“Le indicazioni per le superiori verranno poi a seguire, ovviamente entreranno in vigore dal 2027-2028. Ci stanno già lavorando e quindi nei prossimi mesi saranno proposte al pubblico“, ha spiegato, nei giorni scorsi, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. L’obiettivo complessivo è quello di innovare il sistema educativo non solo dal punto di vista pedagogico, ma anche culturale, fornendo agli studenti strumenti per comprendere meglio la propria identità e il contesto storico e sociale in cui vivono.

Lingua italiana e memoria: “Basta con lo spontaneismo espressivo”

Tra le priorità del piano, Valditara ha ricordato, alcune settimane fa, la necessità di restituire centralità alla lingua italiana“Dobbiamo ridare dignità all’insegnamento della grammatica, della sintassi, dell’analisi logica. Basta con decenni di spontaneismo espressivo e derive pedagogiche che hanno distrutto la conoscenza adeguata della nostra lingua”. Il Ministro ha anche difeso l’importanza della memoria, sia come strumento per arricchire il patrimonio culturale, sia per sviluppare il pensiero critico: “La memorizzazione di poesie è fondamentale. Permette di acquisire un linguaggio immaginifico e raffinato, che entra a far parte del nostro patrimonio espressivo”. Anche la scrittura in corsivo è stata indicata come un elemento da recuperare: “Lo stampatello è il linguaggio dei social, spesso aggressivo. Il corsivo, invece, è il momento della riflessione e del rispetto”.

Il ministro ha tenuto ad evidenziare come aver vietato l’uso di schwa e asterischi “è una forma di rispetto per la lingua italiana. L’identità è un valore e in una società sempre più aperta e caratterizzata dall’incontro con gli altri popoli, è fondamentale sapere chi siamo e da dove veniamo. Altrimenti, chi arriverà da noi troverà un vuoto che verrà riempito da altri. Mentre noi vogliamo che ci sia un pieno di cui far partecipi anche gli altri”.

Storia e geografia: “Rimettere al centro l’Occidente”

Un altro punto cardine delle nuove indicazioni riguarda il recupero della storia e della geografia. Valditara ha criticato l’attuale impostazione dei programmi scolastici, che dedica troppo spazio a temi marginali: “Non possiamo ridurre lo studio di Grecia, Roma e Cristianesimo a un solo anno, mentre si approfondiscono argomenti secondari come i dinosauri o civiltà meno rilevanti”. Il Ministro ha ribadito l’importanza di un’educazione che metta al centro i valori dell’Occidente: “Rimettere al centro l’Occidente significa valorizzare la libertà, la democrazia e la persona, che sono i pilastri della nostra civiltà”.

Il latino abitua al ragionamento

Infine, ha sottolineato il ruolo del latino“Il latino abitua al ragionamento, alla logica e migliora la conoscenza della nostra lingua. È un patrimonio che non possiamo permetterci di perdere”.

“Io, per carità, non voglio apparire un sostenitore di Antonio Gramsci, sia ben chiaro, condivido poco quello che diceva dal punto di vista politico. Ma Antonio Gramsci aveva da dire che il latino insegna a studiare”.

“E se Concetto Marchesi, che è pure un grande latinista, sosteneva l’importanza della cultura classica e della conoscenza del latino – ha continuato Valditara – probabilmente chi mi attacca di sinistra ha buttato a mare una straordinaria, una grande tradizione. Elly Schlein, in pochi giorni, ha abbandonato una straordinaria tradizione umanistica che invece è stata un punto di riferimento per il vecchio partito comunista, che era composto da persone anche di grande spessore intellettuale”.

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