Valditara: “Latino per stimolare logica e ragione, poesie utili per la memoria, storia per capire nostre radici”. E sulla grammatica: “Tanti errori, i ragazzi non sanno più scrivere in corsivo”

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Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, a Cinque Minuti su Rai1, ha ribadito, parlando delle Nuove Indicazioni Nazionali, l’importanza del latino, auspicandone la reintroduzione, anche in forma facoltativa, nelle scuole.

“Il latino è la palestra della logica e della ragione, ha affermato Valditara, citando Antonio Gramsci a sostegno della sua tesi. Il latino, secondo il Ministro, non solo insegna ad imparare, ma fornisce anche le basi della grammatica italiana.

“Abituare i ragazzi alla fatica”

Valditara ha poi aggiunto una riflessione sull’impegno richiesto dallo studio del latino: “Studiarlo comporta un minimo di fatica“. Un concetto che, a suo avviso, dovrebbe essere trasmesso ai ragazzi, abituandoli a non considerare tutto “così semplice, così facile”.

Sulla Bibbia, invece, ha detto: “La Bibbia è un grande patrimonio culturale e credo che sia molto formativo. La lettura di alcuni brani della Bibbia, dell’Iliade, dell’Odissea, dell’Eneide è importante. Come si fa a conoscere e a capire l’arte e la letteratura italiana senza anche conoscere questi aspetti”.

“Quanto era importante per i romani la cultura della buona fede nel II secolo avanti Cristo? Proprio nell’Antico Testamento, primo libro dei Maccabei, si diceva che il popolo di Roma era il popolo della buona fede. E quanto è importante oggi ritornare ad avere la buona fede con un pilastro valoriale. Conosciamo anche la nostra storia, i nostri valori di riferimento”, ha proseguito.

“Grammatica svalutata, errori drammatici”

“Ci sono degli studi dal punto di vista della grammatica drammatici, anche dell’Università di Bologna. Errori commessi anche da studenti universitari, errori gravi, i ragazzi che non sanno più scrivere in corsivo, ma soprattutto è importante ridare significato alla grammatica. Negli ultimi 50 anni la grammatica è stata svalutata, la grammatica è cultura della regola, è sapersi esprimere ed entrare in relazione con l’altro”, ha aggiunto riguardo lo studio della grammatica.

“C’è anche uno studio del Censis, commentato dall’Accademia della Crusca, molto drammatico anche questo: sono sempre di più gli italiani che faticano a capire quello che leggono e faticano a esprimere ciò che hanno appreso, e questo anche perché la grammatica non viene più insegnata adeguatamente”, spiega.

La poesia a memoria stimola la fantasia

“Nell’epoca di internet e dei cellulari credo che stimolare la memoria con la poesia, ma poi anche la fantasia, la creatività, la bellezza di certe immagini poetiche sia doveroso – ha detto – come è importante valorizzare la storia e valorizzare la geografia, molti ragazzi non sanno neanche dove si trova la Palestina, il che la dice lunga”.

E ancora: “Molti ragazzi non conoscono Mazzini, pensano che Montale sia stato un presidente del consiglio, allora anche qui l’importanza della storia non solo la storia dell’Italia, dell’Europa e dell’Occidente, ma prevalentemente, principalmente la storia, la nostra storia per capire chi siamo, da dove veniamo, le nostre radici e dove vogliamo andare. – ha sottolineato Valditara – Come è assolutamente importante la geografia. La geografia fisica, economica, politica: la geografia insegnata valorizzandola”.

Il ministro, infine, ha evidenziato: “Ripristiniamo anche la storia della musica. Noi siamo un paese che ha una tradizione musicale straordinaria: la musica e l’arte facciamoli conoscere anche ai nostri ragazzi, ai nostri bambini. La storia della musica, chi era Verdi ma anche come nasce la grande lirica italiana”.

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