Valditara: “Il disagio si combatte dando al ragazzo la possibilità di realizzarsi. Per questo il docente tutor può essere importante”

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“La scuola deve educare al dialogo, non necessariamente alla condivisione, perché sappiamo perfettamente che su molte cose la pensiamo diversamente, ma la cultura del dialogo è fondamentale”.

Sono le parole del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, rilasciate a Il Riformista.

Ieri – prosegue Valditara – è stata la Festa della Repubblica, pongo per questo una “questione repubblicana”: la legittimazione e il rispetto dell’avversario, verso le sue idee, verso la sua persona, invece oggi vedo in talune parti uno scadimento della lotta politica, con atteggiamenti che non esprimono uno spirito repubblicano”.

Il Ministro nel corso dell’intervista parla anche dei disagio dei giovani e di bullismo, toccando la recente vicenda di Abbiategrasso, dove un ragazzo di 16 anni ha accoltellato la sua insegnante.

Intanto il caso di Abbiategrasso non è un caso di bullismo – osserva Valditara – ma ha una sua specificità, non esprime una situazione generalizzata, per fortuna. Quando parliamo dei nostri ragazzi non possiamo mai dimenticare che la stragrande maggioranza di loro sono giovani responsabili, positivi, che si impegnano. Hanno le loro ansie, le loro paure, le loro aspirazioni, le loro speranze che vanno coltivate e valorizzate“.

Noi – prosegue – dopo il periodo drammatico del Covid, dobbiamo ricostruire la serenità a scuola. D’altro canto si deve intervenire molto seriamente nei confronti del crescente fenomeno del bullismo. Il bullismo offende la persona nelle sue pluralità, nella sua identità. Per quanto riguarda il disagio giovanile, la figura del docente tutor, che ha fra l’altro particolari competenze psicopedagogiche, può svolgere un ruolo importante. Il tutor dovrà curare la personalizzazione dell’insegnamento, in team con tutti gli altri docenti. Il disagio si combatte anche dando al ragazzo la possibilità di realizzarsi, di coinvolgersi”.

A tal proposito il capo di Viale Trastevere racconta della visita ad una scuola della Brianza, “dove vengono ammessi solo ragazzi bocciati due volte. In quella scuola ho incontrato ragazzi che hanno avuto problemi con la giustizia ma che si sono riscattati, hanno trovato una didattica personalizzata che li ha aiutati a scoprire le loro abilità, hanno trovato gli strumenti per realizzarsi. Sono orgoglioso di loro. Questa è la cultura del riscatto contro il disagio”.

Il Ministro ribadisce quanto sia “opportuno un supporto psicologico per le scuole che, qualora individuino un disagio significativo, d’intesa con la famiglia, ne facciano richiesta”.

Poi l’attenzione si sposta sul ruolo degli insegnanti: “Dobbiamo sempre più valorizzare l’autorevolezza dei docenti. A partire dalla cultura del rispetto: verso il docente, verso lo studente, verso i beni pubblici“.

Nello specifico Valditara ricorda: “Abbiamo messo in campo una serie di misure per valorizzare e difendere la figura dell’insegnante, come il patrocinio legale in caso di aggressioni. Lo Stato si costituirà anche parte civile nell’ipotesi di aggressioni gravi nei confronti del personale della scuola. Per la prima volta abbiamo esteso l’assicurazione per gli infortuni sul lavoro anche ai docenti e al personale della scuola, oltre che agli studenti. Anche questo è un segnale di attenzione”.

Ovviamente serve pure una valorizzazione economica, abbiamo appena iniziato con il passato contratto“, conclude Valditara.

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