Valditara: “Gli studenti della Finlandia sono meno bravi in matematica rispetto a quelli italiani. No alle generalizzazioni sul sistema”

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Nel corso di un’intervista a Radio 24, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha parlato della vicenda della famiglia finlandese. 

Valditara ha detto: “In relazione alle polemiche di questi giorni sulla vicenda della pittrice finlandese che ha deciso di lasciare Siracusa, se si conoscessero più attentamente i test Pisa si vedrebbe che gli studenti della Finlandia in Matematica hanno performance nettamente inferiori a quelle della metà degli studenti italiani. Bisogna evitare di generalizzare. I nostri insegnanti svolgono un compito delicatissimo, molto importante, con grande competenza e professionalità”.

Secondo il Ministro “anche questo refrain di continuare a dare addosso a una scuola che ha necessità di veder valorizzato il suo personale dal punto di vista dell’autorevolezza, del rispetto e del trattamento economico: abbiamo cercato nell’ultimo contratto di mettere più risorse possibile in un contesto difficile ed è stato il contratto migliore da tanti anni, ma dobbiamo agire sul ruolo dell’insegnante”, ha concluso.

Il titolare del dicastero di Viale Trastevere si era già espresso sull’argomento: “La scuola italiana ha docenti e dirigenti di assoluto valore e che con stipendi modesti svolgono un eccellente lavoro. Non generalizziamo giudizi estemporanei. Lavoriamo insieme per migliorare sempre più il nostro sistema scolastico, a iniziare dalla valorizzazione del ruolo dei docenti”.

La vicenda

La lettera della pittrice finlandese porta alla luce le criticità del sistema scolastico italiano. Per i Mattsson è difficile far studiare i propri figli in Italia. La delusione è stata tale che, dopo pochi mesi, la famiglia finlandese ha lasciato Siracusa per fare ritorno in Spagna, in cui la famiglia ha già vissuto in passato.

La Mattsson però, prima di salutare la Sicilia ha inviato una lettera aperta al giornale online “Siracusa News”, in cui ha espresso tutti i punti di criticità riscontrati dai suoi figli nelle scuole italiane. La speranza era quella di trovare un sistema scolastico simile in tutto il Mediterraneo, “ma ragazzi, ci sbagliavamo” ammette.

Successivamente la pittrice è tornata sull’argomento: “Se c’è qualcosa che non va – scrive sui social – io non mi tengo la bocca chiusa. Spero che il sistema scolastico italiano migliori”.

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