Valditara: “Bullismo è una piaga. Interveniamo con il voto in condotta e le attività di cittadinanza solidale. Importante il ruolo delle famiglie”

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“Dobbiamo parlare innanzitutto alle famiglie. I bulli sono figli di un padre e una madre. Il bullismo deve essere contrastato con l’educazione all’interno della famiglia e poi all’interno della scuola”.

Lo ha detto il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara nel suo intervento ad Agora Estate su Rai 3.

La lotta la bullismo è inserita nelle nuove linee guida di educazione civica, che usciranno nelle prossime ore“, aggiunge subito il numero uno del dicastero di Viale Trastevere.

Abbiamo avuto provvedimenti concreti. Pensiamo subito al voto di condotta, ovvero con questo provvedimento il bullo deve assumersi la responsabilità. Il bullismo è una piaga drammatica“, spiega Valditara.

Il Ministro poi parla delle sospensioni: “Prima il bullo se ne stava a casa, sospeso, a bullizzare altri ragazzi sul web magari. Con la nuova legge ci sarà più scuola, con lavori di cittadinanza solidale“.

Poi sul piano estate, Valditara dice: “La scuola è un importante punto di riferimento, per molte famiglie è difficile dedicarsi ai figli in questo periodo. In questa iniziativa del piano estate, a cui hanno partecipato 950 mila ragazzi, è importante notare come la scuola sia stata presidio della comunità“.

Infine sulla riforma del 4+2 dell’istruzione tecnica e professionale: “Se riusciamo ad accendere la passione de nostri giovani avremo in loro un atteggiamento sereno. Potremo dare una formazione completa di serie A, dove valorizzare i talenti e in questo modo le aziende si troveranno con personale qualificato“.

Riforma voto in condotta e sospensioni: l’approvazione slitta a settembre

Il disegno di legge del Governo sul voto in condotta introduce cambiamenti significativi nel sistema di valutazione e di gestione dei comportamenti degli studenti. Il voto in condotta, ora riferito all’intero anno scolastico, avrà un peso maggiore e terrà conto in modo particolare di eventuali atti violenti o aggressivi verso docenti, personale scolastico e studenti.

Nelle scuole secondarie di primo grado, la valutazione del comportamento sarà espressa in decimi e contribuirà alla media finale, modificando la riforma del 2017. Inoltre, influirà sui crediti per l’ammissione all’esame di maturità.

Le sospensioni, considerate inefficaci, saranno ripensate. Per quelle fino a due giorni, gli studenti saranno coinvolti in attività di riflessione e approfondimento, con la produzione di un elaborato critico. Per sospensioni più lunghe, saranno previste attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate, anche oltre la durata della sospensione stessa.

Giudizi sintetici alla primaria e obbligo di valutazione in decimi nel primo quadrimestre

Il disegno di legge prevede anche il ritorno ai giudizi sintetici (ottimo, buono, discreto, sufficiente, insufficiente, gravemente insufficiente) nella scuola primaria, abbandonando i giudizi descrittivi introdotti nel 2020. L’obiettivo è migliorare la comunicazione con le famiglie e valorizzare l’esperienza valutativa delle scuole.

Inoltre, sarà obbligatorio assegnare valutazioni in decimi nel primo quadrimestre per tutti i gradi di istruzione.

Sanzioni più severe per le aggressioni al personale scolastico

Il disegno di legge introduce una multa fino a 10.000 euro per chi viene condannato penalmente per aggressione a presidi, docenti o personale ATA, in aggiunta alla legge Sasso che prevede un aumento delle pene detentive per questi reati.

I DETTAGLI

Piano estate

I numeri del Piano Estate

  • 4.526 istituzioni scolastiche;
  • 37.069 moduli didattici e formativi richiesti dalle scuole;
  • ⁠1.112.070 ore di formazione e di didattica aggiuntiva richiesti per il Piano Estate;
  • circa 800.000 studenti coinvolti nei percorsi formativi;
  • 2.576 moduli didattici specifici di PCTO all’estero;
  • 40.320 studenti coinvolti in percorsi di PCTO;
  • circa 110.000 studenti attualmente in formazione nei seguenti percorsi PNRR:
  • contrasto alla dispersione scolastica e superamento dei divari territoriali per le Scuole secondarie di primo e di secondo grado;
  • STEM e orientamento per le Scuole primarie e secondarie;
  • competenze linguistiche per le Scuole primarie e secondarie.

Le attività realizzate

Il Ministero in una nota comunica le attività realizzate:

  • Consapevolezza ed espressione culturale: 21,9%;
  • Sport: 18,7%;
  • ⁠Competenze personali, relazionali e sociali: 14,9%;
  • Competenze STEM: 11,2%;
  • Contrasto alla dispersione scolastica, Italiano, Lingua straniera, Coding e competenze digitali, PCTO all’estero, Cittadinanza; Competenze imprenditoriali.

Il 41% dei progetti ha interessato le scuole del Sud.

I DETTAGLI

Riforma tecnici e professionali

La riforma prevede l’adeguamento, l’ampliamento e il potenziamento dei percorsi di istruzione tecnici e professionali rispetto alle nuove necessità socio-economiche; la promozione dei passaggi fra percorsi diversi e la certificazione delle competenze acquisite. Come si legge nella Relazione Tecnica del Ddl: “Le iscrizioni al primo della scuola secondaria di secondo grado, negli ultimi 5 anni scolastici, confermano la propensione degli studenti e delle famiglie alla scelta di un percorso liceale per oltre il 50% della platea interessata, mentre la scelta degli istituti tecnici si attesta intorno al 30% e quella per gli istituti professionali si conferma in costante calo (dal 14,4% dell’anno scolastico 2019/2020 al 13,1% dell’anno scolastico 2023/2024). L’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale intende dunque rispondere alle nuove esigenze culturali, produttive e sociali del Paese, e realizzare l’interconnessione che deve necessariamente sussistere tra l’offerta formativa e il mondo del lavoro.”

Tra gli aspetti più rilevanti della riforma

  • Introduzione del “campus”, comunità composta da scuole, centri di formazione professionale e Its Academy
  • Collaborazione a tempo determinato con docenti esterni, provenienti dal mondo delle imprese, per colmare lacune di competenze tecniche
  • Accesso degli studenti dei percorsi quadriennali ai percorsi formativi degli Its Academy e all’esame di Stato presso l’istituto professionale assegnato, costituendo il modello 4+2
  • Promozione di accordi di partenariato per incrementare l’alternanza scuola-lavoro e contratti di apprendistato valorizzando le opere soggette a diritto d’autore e proprietà industriale realizzate nei percorsi tecnici e professionali
  • Adesione alla sperimentazione dei sistemi di formazione regionale, che sarà validata dall’Invalsi per garantire una formazione equiparabile a quella statale; un’opportunità per gli studenti di iscriversi non solo agli Its, ma anche all’Università.

Dopo l’approvazione in Parlamento e l’entrata in vigore, per essere effettiva, la riforma richiede tra le altre misure, 2 decreti attuativi, di concerto con altri ministeri e previa intesa in Conferenza unificata. Per tale motivo appare improbabile che le nuove disposizioni della riforma saranno operative già dal prossimo anno scolastico 2024/2025. Ulteriori passaggi normativi saranno necessari per mettere a terra la riforma entro il 31 dicembre 2024, come previsto dal Pnrr, dopo un primo rinvio del traguardo previsto per il 2023.

I DETTAGLI

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