Valditara: “Basta sessantottini, nella scuola tornano i doveri. Chi sbaglia paga, anche con lavori socialmente utili”
La riforma del voto in condotta, cavallo di battaglia del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, ha superato l’esame del Senato e ora dovrà passare alla Camera. L’obiettivo è renderla operativa già dal prossimo anno scolastico, nonostante le perplessità di alcuni settori.
In un’intervista a La Stampa, Valditara ribadisce la sua posizione: “Per noi è importante costruire una scuola in cui si valorizzano i talenti ma si afferma anche la responsabilità individuale. Chi sbaglia, paga. Chi rompe, paga. E non esistono solo i diritti, esiste anche una cultura dei doveri da rispettare. Bisogna uscire da quei residui di cultura sessantottina di cui ancora è in buona parte impregnata la sinistra”.
La riforma prevede che il voto in condotta incida sulla media finale e che comportamenti gravi come aggressioni o bullismo comportino attività di cittadinanza solidale. Per Valditara, non c’è bisogno dell’intervento di psicologi: “Lo faranno le scuole nella loro autonomia. Si tratta di misure che aiutano il ragazzo a maturare e a crescere, responsabilizzandosi”.
Gli psicologi, però, chiedono linee guida chiare per evitare che la riforma si traduca in una mera punizione e non in un percorso formativo. Resta da vedere come la Camera modificherà il testo e se la riforma riuscirà ad entrare in vigore per l’anno scolastico 2024/2025.