Vaccino HPV e iscrizione a scuola, la Corte Costituzionale legittima la legge della Puglia: nessun obbligo, ma invito alla consapevolezza [TESTO SENTENZA]

La Corte costituzionale ha respinto le questioni di legittimità promosse dal Governo contro una norma della Regione Puglia che prevede, al momento dell’iscrizione a percorsi scolastici e universitari per i giovani tra gli 11 e i 25 anni, la presentazione di documentazione relativa alla vaccinazione anti-HPV o, in alternativa, la dichiarazione di rifiuto o la partecipazione a un colloquio informativo.
Le obiezioni del Governo e la risposta della Corte
Il ricorso del Presidente del Consiglio si fondava sulla presunta violazione:
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delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni (art. 117 Cost.);
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del diritto all’istruzione e all’uguaglianza (artt. 3 e 34 Cost.);
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delle norme europee sulla protezione dei dati personali (Regolamento UE 2016/679).
La Corte ha ritenuto inammissibile una parte delle obiezioni e non fondate le altre, specificando che la norma pugliese rientra nella competenza legislativa regionale in materia di sanità e istruzione.
Nessun obbligo, solo sollecitazione al consenso consapevole
Secondo la Consulta, la disposizione pugliese non impone alcun obbligo vaccinale, ma invita alla riflessione informata. Il genitore o il giovane maggiorenne può:
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presentare un documento attestante la vaccinazione;
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dichiarare l’avvio del percorso vaccinale;
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certificare il colloquio informativo;
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oppure esprimere formalmente il rifiuto di produrre qualsiasi documento.
L’obiettivo è quello di favorire consapevolezza e informazione, in un’ottica di promozione della salute pubblica, senza compromettere l’accesso all’istruzione.