Covid, Galli: “Aperture maggio? Se aprite le scuole, ritarderemo il processo”
“Questi vaccini hanno un margine di rischio che sarebbe minimo anche se si accertasse la responsabilità del siero nel suscitare queste rare trombosi”. Così Massimo Galli, direttore Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco di Milano ospite di Agorà. Si tratta “di 6 casi su 7 milioni di vaccinati” sottolinea.
“I vaccini vanno fatti, il rapporto costi benefici – ribadisce Galli – è molto favorevole ai benefici. Chiunque di noi uscendo la mattina e prendendo l’auto si assume determinati rischi e rischia sicuramente di più che sottoponendosi al vaccino”.
E ancora: “Fermare una campagna di immunizzazione per un evento raro al momento neppure correlato con certezza alla vaccinazione è un errore e costerà delle vite. Ricordo quanti morti abbiamo già avuto in Italia, oltre 115mila”.
“Ho anche smesso di fare la conta – dice il medico – perché non ne posso più della conta dei morti”.
Aprire a maggio – spiega ancora Galli – “si potrebbe fare avendo il vaccino e la fiducia della gente. Siamo stati meno previdenti di altri paesi, ma si può fare. Sarebbe ora di avere anche un po’ di carota e non solo di bastone. Se in altri paesi l’hanno fatto o lo stanno facendo con una certa rapidità, vuol dire che si può fare. Ma se mi aprite le scuole adesso, ritarderemo il processo“.