Vaccini: anche i docenti impegnati nelle segreterie

La legge n. 119/2017, che ha reso obbligatorie le vaccinazioni per i bambini da 0 a 16 anni, ha attribuito alle istituzioni scolastiche nuovi compiti che gravano sulle segreterie scolastiche in un periodo dell’anno scolastico già abbastanza “caldo”.
La legge impone alle scuole compiti di controllo sull’effettuazione delle vaccinazioni e di raccordo con le ASL di competenza per la regolarizzazione dei bambini non vaccinati.
La fase transitoria per l’a.s. 2017/18 ha previsto una tempistica alquanto serrata per i bambini della scuola dell’infanzia, i cui genitori devono presentare la documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni, l’esonero o il differimento, o la copia (o dichiarazione) della richiesta di vaccinazione entro l’11 settembre 2017 (per la scuola primaria e secondaria, la documentazione va presentata entro il 31 ottobre)
Tale scadenza, oltre alle diverse indicazioni ministeriali susseguitesi nel giro di pochi giorni che si aggiungono alle varie indicazioni e procedure poste in essere dalle regioni, sta mandando in tilt le segreterie, impegnate ancora con l’aggiornamento delle graduatorie di istituto di II e III fascia del personale docente ed educativo e con le operazioni di avvio dell’anno scolastico.
La situazione sopra descritta ha fatto sì che in alcune scuole si sta ricorrendo, per la “questioni vaccini” all’ausilio dei docenti, come riferito in data odierna dalla Flc Cgil:
Inoltre, l’impatto degli obblighi burocratici sulle scuole, previsti dalla legge, si prefigura pesantissimo, come ci viene denunciato da tanti istituti, alcuni dei quali sono stati costretti a chiedere vere e proprie task force di docenti per collaborare con il personale delle segreterie.
Quindi, i tanto criticati docenti svolgono compiti non di propria competenza per il buon funzionamento delle istituzioni scolastiche, cosa che accade spesso nel silenzio più assoluto di chi solitamente è pronto a “crocifiggerli” per svariati motivi: dalle poche ore lavorative svolte (ma sappiamo che non è così) alla mancanza di preparazione, dalle vacanze estive ai privilegi di cui godono.