Concorso Dirigenti Scolastici, esclusione da prova orale: va garantito l’accesso agli atti anche verso i documenti informatici. Sentenza
Se da un lato si vorrebbe perseguire la via della trasparenza nell’ambito della PA invero sono plurime le casistiche di istanze di accesso agli atti negate. Una interessante sentenza del TAR la N. 05660/2020 del 28 maggio 2020 affronta un caso specifico ma che è di interesse generale.
In fatto
I ricorrenti tramite i propri difensori hanno impugnato il silenzio rigetto sulla loro domanda volta a ottenere “gli atti e documenti, nessuno escluso, in possesso del Ministero in formato digitale concernenti le modalità, comprensive dei marcatori temporali, con i quali si è in concreto proceduto all’associazione del codice fiscale col codice identificativo alfanumerico riferite alle operazioni di cui al DDG n. 395 del 27.3.2019 del MIUR, con cui si procedeva a pubblicazione e approvazione dell’elenco dei candidati ammessi a sostenere la prova orale del corso-concorso per il reclutamento dei dirigenti scolastici bandito con DDG n. 1259 del 23.11.2017”.
Chi sono i soggetti interessati?
“Com’è noto, l’art. 22 della legge n. 241/1990 definisce interessati all’accesso tutti i soggetti privati, compresi quelli portatori di interessi pubblici o diffusi, che abbiano un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l’accesso medesimo”.
Cosa si intende per interesse?
“L’interesse che giustifica l’accesso ai documenti amministrativi può consistere in una qualunque posizione soggettiva, escluso il generico ed indistinto interesse al buon andamento dell’attività amministrativa, a condizione che possa ravvisarsi un rapporto di strumentalità tra detta posizione soggettiva e la documentazione di cui si chiede l’ostensione”.
Gli atti di gestione del personale possono essere visionati?
“È giurisprudenza costante e condivisa quella per cui possono formare oggetto di accesso tutti gli atti di gestione del personale dipendente delle amministrazioni, in quanto, pur avendo gli stessi acquisito la natura di atti di diritto privato a seguito della cosiddetta privatizzazione del rapporto di lavoro, rimangono assoggettati, così come gli atti della sfera pubblicistica, agli obblighi di buon andamento e di imparzialità dell’amministrazione ex art. 97 cost., di per sé sufficienti a giustificare l’obbligo di trasparenza e lo speculare diritto di accesso degli interessati (cfr. Cons. St., sez. VI, 3 febbraio 2011, n. 783)”.
Va garantito il principio di trasparenza
È poi da rilevare che non si può <<prescindere dal recente rafforzamento del principio di trasparenza, operato col già richiamato d.lgs. n. 33 del 2013, in attuazione della delega contenuta nell’art. 1, comma 35, della legge 6 novembre 2012, n. 190 (Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione). Nello stesso articolo, al quindicesimo comma, la trasparenza dell’attività amministrativa è definita come “livello essenziale….delle prestazioni concernenti i diritti sociali e civili”, anche con specifico riferimento, per quanto qui interessa (al comma 16), a “concorsi e prove selettive per l’assunzione di personale”, nonché alle “progressioni in carriera”, di cui all’art. 24 del d.lgs. n. 150 del 2009 (Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15 , in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni)>> (Cons. St., Ad. plen., 28 giugno 2016, n. 13).
Il carattere informatico del file non deve far meno il diritto all’accesso agli atti
“Il carattere, eventualmente, informatico del file non fa venire meno la pretesa di parte ricorrente, con la conseguenza che la relativa richiesta deve trovare accoglimento (cfr. sent. 7333/2019). Nel caso in esame, è indubbio l’interesse attuale e concreto della ricorrente a prendere visione della richiesta documentazione, interesse correlato ad una situazione giuridicamente tutelata collegata al documento al quale è chiesto l’accesso, posto che l’accesso è volto a verificare la correttezza della loro esclusione dalla prova orale del concorso a cui hanno partecipato e per il quale è stato utilizzato l’abbinamento dei codici in questione”.