Ustica diventa scuola autonoma, battuto il dimensionamento scolastico: un esempio nel quale vince la comunità educante

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“Abbiamo da poco appreso dello scorporo e del ripristino dell’autonomia dei plessi di Ustica S. Profeta e del Convitto Nazionale G. Falcone di Palermo, con un decreto firmato dall’Assessore Regionale all’Istruzione della Regione Siciliana on. professore Roberto Lagalla. Questa notizia è arrivata attesa dopo mesi di incertezze e criticità a cui abbiamo però sempre risposto con una forte alleanza, e determinazione a trovare soluzioni anche con tutti gli attori istituzionali e sociali” ha dichiarato il Rettore Dirigente Scolastico del Convitto Nazionale Giovanni Falcone con sede Ustica, professoressa Concetta Giannino.

Cos’è il dimensionamento scolastico

Per dimensionamento delle Istituzioni scolastiche si intende quel percorso attraverso il quale una Regione opera ogni anno la razionalizzazione e la programmazione della propria rete scolastica, secondo quanto stabilito dall’articolo 138 del Decreto Legislativo 112 del 1998 e dalla riforma del Titolo V della Costituzione (Legge Costituzionale 3 del 2001), che ha trasferito alla competenza delle Regioni la gestione del sistema scolastico la cui concretizzazione è collegata alla volontà politica e, naturalmente, alla capacità organizzativa messa in atto dalle singole Regioni. Tramite il piano di dimensionamento la Regione compie azioni di aggregamento, soppressione e trasformazione delle istituzioni scolastiche e di arricchimento dell’offerta formativa servendosi anche dell’attivazione di nuovi indirizzi di studio presso le istituzioni del I e del II ciclo.

L’erogazione del servizio scolastico nei territori di competenza

Attraverso il proprio dimensionamento la Regione regola la somministrazione del servizio scolastico nei territori di competenza con alcuni e ben determinati obiettivi. Tra questi ricordiamo di:

  • programmare un’offerta formativa sempre più funzionale ad una efficace azione didattico – educativa
  • realizzare il diritto all’apprendimento
  • ridurre il disagio degli studenti

L’adozione annuale di una deliberazione di Giunta regionale

Il dimensionamento delle Istituzioni scolastiche avviene attraverso l’adozione annuale di una deliberazione di Giunta regionale (DGR) contenente il piano regionale di dimensionamento riferito all’anno successivo.

Il piano regionale di dimensionamento delle Istituzioni scolastiche è la conseguenza di un iter alquanto articolato che consiste dei seguenti punti:

La Regione predispone un atto di indirizzo (linee guida) sulla programmazione della rete scolastica destinato alle Province.

Le Province attivano, sulla base dell’atto di indirizzo regionale, i loro Comitati che adottano le proposte di Piano provinciale, tenendo conto delle indicazioni provenienti dagli enti locali, dalle istituzioni scolastiche e dall’utenza.

Le Province provvedono a stilare un piano nel quale confluiscono sia le proposte relative alle istituzioni scolastiche del II ciclo (di loro diretta competenza) sia le proposte relative alle istituzioni scolastiche del I ciclo (di competenza dei Comuni).

L’Ufficio Scolastico Regionale, competente in materia di organici, esprime un parere preventivo sulla proposte provinciali.

Le proposte delle Province e il relativo parere dell’USR vengono esaminati a livello regionale nell’ambito della Conferenza regionale permanente per l’istruzione e ricondotti unitariamente nell’ambito del piano regionale di dimensionamento.

Dopo l’approvazione della deliberazione regionale l’USR adotta il relativo Decreto Dirigenziale attuativo.

Il caso Ustica finalmente trova soluzione

Ci eravamo occupati del caso della scuola di Ustica qualche mese fa con un articolo di Antonio Fundarò. Faceva presente che “la scuola di Ustica è da anni in uno stato di gravissima difficoltà dovuta all’assenza di personale di ruolo e ai gravi disagi che non rendono per nulla allettante la sede dell’isola. Ciò ha determinato pesanti lesioni del diritto allo studio (perdita di ore di didattica, assenza di continuità didattica e di ampliamento offerta formativa) più volte manifestate dall’utenza. Tali criticità vengono esasperate dall’accorpamento al Convitto Nazionale di Palermo con risvolti negativi anche sul funzionamento del Convitto stesso”.

Il Rettore Giannino: questi gli aspetti tecnico normativi che erano di evidente criticità

“Il Convitto Nazionale di Palermo – scriveva Antonio Fundarò – è guidato dal Dirigente Scolastico il Rettore Cettina Giannino a capo, da quest’anno, anche della scuola, nella sua complessa articolazione, di Ustica (dall’Infanzia, attraversando Primaria e Secondari di Primo grado, sino alla secondaria di secondo grado con una prima classe del Liceo Scientifico, solo 2 alunni, e 4 classi dell’Istituto Tecnico per il Turismo). Per non parlare delle pluriclassi, in tutti gli ordini di scuola, che di fatto, a regime, renderebbe più complessa la gestione della complessità della nuova organizzazione scolastica. Due scuole, il Convitto e e l’I.C. DI II Grado “Saveria Profeta di Ustica lontani più di trenta chilometri, il mare a separarli, e un organico incapace di colmare le tante deficienze determinate dalla impossibilità, talvolta di reperire docenti, causa costi eccessivamente elevati per il raggiungimento della sede, per l’alloggio e per tant’altro. Non ultimo l’organico dell’autonomia congiunto che, potrebbe, già da quest’anno determinare una diaspora del personale docente”.

Al centro gli alunni, le famiglie, i docenti, il personale ATA

Con la firma del Decreto si pone soluzione ad un problema di evidente criticità, scrive la preside professoressa Cettina Gianino. E continua “oggi non posso che esprimere, a nome mio e della Comunità educante del Convitto Nazionale e di Ustica, il sentimento di gratitudine per l’attenzione e la disponibilità che è stata riservata alle richieste di tutti i soggetti che della scuola sono interpreti. Ci pregiamo di aver assistito alla reazione costruttiva e al desiderio di aprirsi al dialogo con le Istituzioni, a cui entrambe le scuole fanno riferimento, dei docenti, del personale ATA, del personale educativo, delle famiglie e non per ultimi dei nostri studenti. Per loro in particolare, la conduzione di questo dialogo, speriamo rimanga tra le esperienze formative più interessanti come cittadini fruitori di diritti e doveri”.

Dimensionamenti che pesano sull’efficienza di una istituzione scolastica seria

“L’impegno del mio e del nostro lavoro congiunto nei confronti della comunità scolastica di Ustica non finirà e non verrà meno fino al 31 agosto, e non solo, questa esperienza pur con tutte le difficoltà che ha comportato giorno per giorno, che sono costate tempo e fatica, non verrà messa da parte, anzi, cercheremo di valorizzare questa parentesi di storia comune tra le due scuole per cercare di tirar fuori il meglio da questo anno scolastico, soprattutto per i nostri ragazzi” continua il DS Prof.ssa Cettina Giannino. “Con la stessa fiducia che abbiamo nel pensare che chi aveva progettato questo accorpamento, desiderava il meglio per le nostre scuole, crediamo che nel nostro futuro ci sarà chi ancora se ne prenderà CURA. Auguriamo alla comunità usticese di continuare il percorso in autonomia e di consolidare l’identità del suo territorio, noi speriamo di restare la scuola amica sull’isola maggiore su cui potranno sempre contare. Orgogliosi di questa collaborazione, rendiamo merito a tutti i nostri interlocutori e ringraziamo, confidando in future sinergie”.

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