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Uso del Braille, partiamo dal POF. Scarica documento

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La Giornata Mondiale del Braille è una delle più grandi occasioni per parlare di inclusione. La data celebra l’importanza che il Braille ha nella vita delle persone non vedenti o ipovedenti e serve a ricordare l’importanza dell’accesso e dell’inclusione per le persone con problemi di vista. Potresti vedere il braille sui pulsanti dell’ascensore e del bancomat, ma sapevi che in realtà esistono due versioni di braille e che può essere usato per scrivere quasi tutte le lingue?

Il Braille è il sistema di lettura e scrittura tattile più diffuso al mondo. È stato creato da Louis Braille ed è una combinazione di punti in rilievo per scrivere lettere e punteggiatura.

Storia della “Giornata mondiale del Braille”

Il termine ‘Braille’ è stato attribuito facendo leva sul nome del suo creatore. Louis Braille fu un francese che perse il senso della vista da piccolo pugnalandosi, accidentalmente, negli occhi con il punteruolo del padre. Dall’età di 10 anni, ha trascorso del tempo al Royal Institute for Blind Youth in Francia, dove ha formulato e perfezionato il sistema di punti in rilievo che alla fine divenne noto come Braille.

Un codice basato su celle con sei punti

Braille ha completato il suo lavoro, sviluppando un codice basato su celle con sei punti, che consente a un dito di sentire l’intera unità cellulare con un tocco e spostarsi rapidamente da una cella all’altra. Alla fine, il Braille venne gradualmente accettato in tutto il mondo come la principale forma di informazione scritta per i non vedenti. Disgraziatamente, Braille non ha avuto la possibilità di vedere quanto fosse divenuta utile la sua invenzione. Decedette nell’anno 1952, due anni prima che il Royal Institute cominciasse a insegnare Braille.

Un mondo di accessibilità ai non vedenti e agli ipovedenti

Il meraviglioso aiuto del Braille che ha aperto un mondo di accessibilità ai non vedenti e agli ipovedenti è stato riconosciuto dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA). Nel novembre 2018, il 4 gennaio è stato definito “World Braille Day”. La prima Giornata Mondiale del Braille è stata commemorata l’anno successivo ed è stata celebrata come una festa internazionale. Anhe oggi lo è ed è per le scuole un’occasione unica per parlare di inclusione.

Perché la data dell’evento

La data dell’evento, scelta dall’UNGA tramite un proclama, segna il compleanno di Louis Braille. Ci piace vedere le persone riunirsi per celebrare eventi e buone cause e la Giornata mondiale del Braille il 4 gennaio è uno di questi eventi!

Un codice militare chiamato “scrittura notturna”

Il Braille è iniziato come un codice militare chiamato “scrittura notturna”. È stato sviluppato nel 1819 dall’esercito francese in modo che i soldati potessero comunicare di notte senza parlare o usare candele. Lo scolaro francese di quindici anni Louis Braille ha imparato a conoscere il codice e alla fine ha sviluppato la versione più utilizzabile e semplificata dell’alfabeto braille che conosciamo oggi.

Più spazio dell’alfabeto tradizionale

Il braille occupa più spazio dell’alfabeto tradizionale, quindi i libri in braille sono molto più grandi delle loro controparti stampate. “Harry Potter e il calice di fuoco” è di 10 volumi in braille, la “Nuova Bibbia” è di 45 volumi e “Webster’s Unabridged Dictionary” è di 72 volumi.

Un alfabeto tattile che può essere utilizzato per scrivere quasi tutte le lingue

Il Braille non è una lingua. È un alfabeto tattile che può essere utilizzato per scrivere quasi tutte le lingue. Esistono versioni braille di cinese, spagnolo, arabo, ebraico e molti altri.

Il codice Nemeth

C’è un codice braille speciale per scrivere la matematica. Si chiama codice Nemeth ed è stato inventato da Abraham Nemeth, un professore di matematica che era cieco. Usando questo codice, gli individui possono scrivere di tutto, dai semplici problemi di matematica alle equazioni complesse. Ci sono anche codici braille per scrivere musica e chimica.

Esistono due versioni del braille: contratto e non contratto

Esistono due versioni del braille: contratto e non contratto. In Braille non contratto, ogni parola è sillabata. Il Braille contratto è una versione “stenografia” in cui le parole comuni sono abbreviate, proprio come “non” è una versione più breve di “fare” e “non”. La maggior parte dei bambini impara il Braille non contratto prima di imparare la versione contratta.

L’American with Disabilities Act (ADA) impone che tutti i bancomat debbano essere accessibili

C’è una buona ragione per cui il braille è sui pulsanti della tastiera degli sportelli automatici drive-through.

L’American with Disabilities Act (ADA) impone che tutti i bancomat debbano essere accessibili alle persone con disabilità visive e gli sportelli automatici drive-through non sono esenti. Questo mandato garantisce che i passeggeri non vedenti che viaggiano sul sedile posteriore di auto o taxi possano raggiungere il bancomat ed effettuare autonomamente una transazione senza l’assistenza dell’autista. È destinata sicuramente a fare giurisprudenza la Sentenza n. 18762 della Corte di Cassazione, con cui la stessa ha stabilito che l’accessibilità e la fruibilità del bancomat posto all’esterno e all’interno delle banche, in edifici pubblici o privati, debba essere assicurato alle persone con disabilità, togliendo tutti gli ostacoli e che ciò abbia luogo anche, come recita la sentenza, «in mancanza di norme regolamentari di dettaglio che dettino le caratteristiche tecniche che luoghi, spazi, parti, attrezzature o componenti di un edificio o parti di questo debbano avere per consentire l’accesso».

Anche i giochi più importanti realizzati con il Braille: LEGO e Monopoli tra questi

Negli ultimi anni, le aziende di giocattoli hanno fatto grandi passi avanti nel garantire a ogni bambino l’opportunità di giocare ad alcuni dei più grandi giochi classici per famiglie, come Braille Uno, Braille e Monopoli per ipovedenti e Braille LEGO.

Un POF della scuola Media che traccia la strada dell’inclusione

In allegato un pregevole POF della “Scuola secondaria di primo grado statale per ciechi” via Vivaio, di Milano: un’occasione unica e speciale per parlare con grande competenza e originalità di inclusione. Un plauso ai docenti dell’Istituto e al brillante dirigente scolastico prof.ssa Laura Lucia Corradini della “Scuola Media Statale per Ciechi, funzionante presso l’Istituto dei Ciechi di Milano dal 1939 come scuola di avviamento professionale e dal 1962 come scuola media dell’obbligo, nel 1975 ha ottenuto, dal Ministero della Pubblica Istruzione, l’autorizzazione ad accogliere, accanto agli allievi ciechi, alunni vedenti, assumendo le caratteristiche di una scuola media integrata”.

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