Usare l’asterisco invece che il maschile e femminile, c’è chi lo fa da tempo: “Una lingua più consona può aiutare gli studenti ad includere e a sentirsi inclusi” [INTERVISTA]
La notizia del liceo di Torino che ha deciso che per le comunicazioni ufficiali non utilizzerà più sostantivi e aggettivi connotati ma l’asterisco, ha suscitato parecchi commenti in merito. Ma si tratta di una novità assoluta?
“Uso gli asterischi da tempo. Anche da prima di diventare dirigente scolastico, solo che ora che lo sono, i miei scritti sono molto più letti, per ovvi motivi, beninteso“. Lo dice ad Orizzonte Scuola Paolo Fasce, dirigente scolastico dell’ITTL “Nautico San Giorgio” di Genova e Camogli (GE).
“L’uso di forme rispettose è inizialmente noioso, come è noioso imparare a scrivere o scrivere dei versi rispettando la metrica, ma poi viene naturale – prosegue il preside Fasce -. Occorre bilanciare diverse esigenze, prima tra tutte, quella della lettura. Una circolare non deve essere letta ad alta voce, ma deve essere fluida. E per questo uso diverse forme di coinvolgimento. L’asterisco, appunto, ma anche il vecchio o/a e affini e, in qualche caso, un semplice “studentesse e studenti” che mi posso permettere anche perché scrivo a macchina con dieci dita e un testo un po’ più lungo non mi arreca particolari problemi“.
Ha pensato di proporre alla scuola scuola l’utilizzo di tale sistema di comunicazione sulla falsariga nella scuola di Torino?
No, onestamente non ho pensato di formalizzare con un regolamento e coinvolgere il Consiglio di Istituto. Peraltro, un regolamento può vincolare un successivo dirigente che ha altre abitudini.
Secondo lei, se la scuola iniziasse ad utilizzare queste forme di inclusione, per i ragazzi sarà più facile includere e sentirsi inclusi?
“Io dirigo un istituto che è quasi al 90% maschile. Sento il dovere di insegnare a questo 90% di maschi ad essere in pace con la loro sessualità e a non essere prevaricatori. Dico sempre loro che per fermare il branco stupratore è sufficiente che uno di loro, prima dell’inevitabile, stemperi. A volte basta disinnescare. Penso che una lingua più consona possa aiutare in questa direzione“.
Rivoluzione in un liceo: nelle comunicazioni si userà l’asterisco invece che femminile e maschile