Urla in classe, aumenta lo spargimento di goccioline potenzialmente contagiose. A dirlo il CTS

Stop alle urla in classe. Almeno questo è quello che prevede il Comitato Tecnico Scientifico dopo le ultime indicazioni rese note nella giornata di lunedì.
Stop alle urla in classe. Almeno questo è quello che prevede il Comitato Tecnico Scientifico dopo le ultime indicazioni rese note nella giornata di lunedì. Urlare aumenta lo spargimento di goccioline che, se infette, hanno la capacità di contagiare. Difficile pensare, però, che in una classe tutti si ricordino questo, che è saggio anche rimanere in silenzio.
L’identikit dell’insegnante che dice a gran voce “State zittiii!” non conosce età o sesso. Soprattutto nella scuola primaria e in quella secondaria di primo grado, con gli alunni più indisciplinati, capita di dover alzare la voce per richiamare un alunno per un motivo disciplinare.
Adesso i docenti dovranno stare molto più attenti a utilizzare questo sistema per riportare l’ordine in classe.
A dir la verità sono sempre meno gli insegnanti che utilizzano questo metodo anche perché, come segnalano diversi studi scientifici, l’umiliazione data dalle grida può essere controproducente per lo studente. Il più delle volte (non sempre si tiene a precisare, ndr) chi alza la voce tradisce scarse competenze pedagogiche e lancia un segnale negativo, quello che, alzando la voce, ci si riesce a farsi ascoltare, ad imporre la propria visione.
Urlare in classe non serve, adesso c’è un motivo in più per non farlo.
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