Universitari e lingua italiana. Neolaureati di Roma Tre insegnanti di italiano all’estero

Ufficio Stampa Roma Tre – «Pur essendo condivisibile la preoccupazione che emerge dalla lettera aperta dei seicento docenti universitari al presidente del Consiglio, al ministro dell’Istruzione e al Parlamento italiano sul depauperamento della lingua italiana, scritta e orale, nei ragazzi che escono dalla scuola, segnaliamo tuttavia una notizia positiva: da qualche anno neolaureati di Roma Tre, selezionati da un bando pubblico, sono impegnati ad insegnare l’italiano all’estero». Così il rettore dell’ Università Roma Tre, Mario Panizza .
«La lingua italiana, tra l’altro, è sempre più richiesta. La tendenza è in rapida crescita poiché sono in crescita le attività che l’Italia porta all’estero ad esempio nei settori dell’arte, della moda, del design, dell’enogastronomia. Proprio per questo è auspicabile un impegno sempre maggiore dei docenti universitari, di tutte le discipline, per sostenere le corrette espressioni della nostra lingua nei diversi settori del sapere».
I neolaureati chiamati ad insegnare l’italiano all’estero, grazie al progetto pilota voluto dal Ministero degli Esteri , affiancano i docenti che svolgono all’estero corsi di lingua e cultura italiana. Al progetto partecipano, oltre a Roma Tre , le Università per stranieri di Siena e di Perugia .
«Questo progetto vuole potenziare la qualità e l’offerta dei corsi di lingua e cultura italiana all’estero, tramite l’inserimento delle più innovative tecniche di insegnamento di cui i neolaureati sono portatori», spiega il rettore Panizza . «La collaborazione tra docenti locali e neolaureati inviati dall’Italia, tramite la condivisione di esperienze e competenze, oltre a qualificare l’offerta formativa può aprire percorsi professionali interessanti per i neolaureati».
Il bando annuale, per titoli, del progetto-pilota è riservato a neolaureati (laureati triennali e magistrali da non più di 24 mesi) con specifiche competenze didattico-metodologiche e linguistiche per svolgere attività di insegnamento della lingua italiana all’estero. La graduatoria viene inviata dal Ministero degli Esteri agli enti gestori dei corsi, che chiamano i candidati più adatti alle proprie necessità – in relazione alla graduatoria per l’area linguistica di riferimento, al curriculum e alla conoscenza della lingua straniera richiesta – specificando la durata dell’incarico, le mansioni, le ore di impegno settimanale, il compenso e gli eventuali benefit accessori. L’attività prevista è per un anno, rinnovabile per una sola volta. L’ultimo bando si è chiuso il 12 gennaio scorso.