Università, uno studente su dieci abbandona dopo il primo anno: fondamentale l’orientamento

A un anno dalla maturità, il 6,8% degli studenti iscritti all’università abbandona gli studi, mentre il 9,3% cambia corso o ateneo. I dati, rilevati dall’ultimo rapporto di AlmaDiploma, destano preoccupazione, con la prospettiva di un ulteriore aumento delle percentuali.
L’analisi dei diplomati del 2020, infatti, mostra che a tre anni dal titolo gli abbandoni salgono al 9,3% e i cambi al 14,9%.
Lo studio di AlmaDiploma evidenzia una forte correlazione tra la scuola di provenienza e il tasso di abbandono. Gli studenti provenienti dagli istituti professionali risultano i più delusi dall’esperienza universitaria: il 17,6% abbandona entro il primo anno, percentuale che sale al 24% dopo tre anni. Anche tra i diplomati degli istituti tecnici si registra un tasso di abbandono significativo: 10,7% dopo un anno e 17,6% dopo tre. I liceali, invece, mostrano una maggiore tenuta, con un tasso di abbandono del 4,8% sia a uno che a tre anni dal diploma.
Interessante notare, infine, come i liceali siano anche i più mobili dal punto di vista accademico: uno studente su dieci cambia università o corso di laurea entro il primo anno, percentuale che sale al 16,5% a tre anni. Tra i diplomati tecnici e professionali, invece, la mobilità è inferiore: rispettivamente 7,2% e 2,7% cambiano corso o ateneo prima di abbandonare definitivamente gli studi.
Fondamentale l’orientamento
I numeri non mentono. Una scelta universitaria consapevole, basata su una reale conoscenza delle proprie attitudini e aspirazioni, può ridurre significativamente il rischio di abbandono e contribuire al successo accademico.
Attraverso attività mirate, come test attitudinali, colloqui individuali e incontri con professionisti, gli studenti possono esplorare diverse opzioni e acquisire una maggiore consapevolezza delle proprie potenzialità. Un dialogo costante con la famiglia e gli insegnanti è altrettanto importante per supportare i ragazzi in questa fase delicata e aiutarli a fare scelte ponderate.
L’orientamento non si esaurisce con la scelta della scuola superiore o dell’università, ma dovrebbe proseguire anche durante il percorso di studi. Monitorare il proprio andamento, confrontarsi con docenti e tutor, partecipare a stage e tirocini sono tutti strumenti utili per affinare la propria scelta e prepararsi al meglio al mondo del lavoro.
L’orientamento, dunque, diventa un processo continuo di autovalutazione e adattamento, che accompagna l’individuo lungo tutto l’arco della sua vita professionale.