Università, quanti anni per finire la triennale? Ognuno ha i suoi tempi: il valore delle esperienze oltre la laurea
Spesso si sente parlare di studenti “fuori corso” con un misto di giudizio e compatimento. La laurea triennale, nell’immaginario collettivo, dovrebbe concludersi in tre anni, massimo quattro.
Ma cosa succede quando la vita reale interferisce con i piani accademici? E se ci fossero motivi validi, e spesso complessi, dietro a un percorso di studi più lungo?
Su Reddit, le testimonianze raccolte dimostrano che la durata degli studi universitari non è un indicatore univoco di successo o fallimento. Ci sono studenti che, pur laureandosi nei tempi previsti, si ritrovano spiazzati nel mondo del lavoro, privi di esperienze concrete e competenze trasversali. Dall’altro lato, ci sono studenti che hanno impiegato più tempo del previsto per laurearsi, ma che nel frattempo hanno maturato esperienze significative: hanno vissuto all’estero, lavorato, avviato progetti personali, sviluppando una resilienza e una capacità di adattamento che si sono rivelate preziose nel mondo professionale.
È fondamentale sfatare lo stereotipo del “fuori corso” come un individuo svogliato o incapace. Spesso, dietro a un percorso di studi più lungo si celano storie di impegno, sacrificio e determinazione. Studenti che lavorano per mantenersi agli studi, che affrontano difficoltà familiari o personali, che scelgono di arricchire il proprio curriculum con esperienze extra-accademiche: sono solo alcuni esempi di come la vita possa influenzare il percorso universitario.
L’università non dovrebbe essere vista come una corsa contro il tempo, ma come un’opportunità di crescita personale e professionale. Un percorso da costruire con consapevolezza, senza paura di deviare dal sentiero prestabilito, aprendosi a nuove esperienze e sfide.