Decreto sostegni ter, possibile ulteriore proroga per dottorandi
I dottorandi titolari di borse di studio che avrebbero dovuto terminare il percorso di ricerca nell’anno accademico 2020-2021 e che, a causa dell’emergenza epidemiologica in corso, avevano già chiesto e beneficiato della possibilità di prorogare il termine finale del corso, possono presentare un’ulteriore richiesta di proroga.
Lo prevede il decreto-legge “Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19, nonché per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico” approvato oggi dal Consiglio dei Ministri.
In particolare, la norma prevede che la richiesta di ulteriore proroga, per garantire la possibilità di concludere i progetti di ricerca avviati, possa essere di massimo tre mesi e che la possano chiedere anche i dottorandi non percettori di borsa di studio e i pubblici dipendenti in congedo per la frequenza di un dottorato di ricerca.
“Circa 8.000 dottorandi del 34° ciclo guardavano alla scadenza del prossimo 31 gennaio con grande preoccupazione. Negli ultimi due anni, l’attività universitaria non sempre in presenza, il parziale accesso ai laboratori, le chiusure e i contingentamenti degli spostamenti hanno comportato l’inevitabile accumulo di ritardi, con potenziali e ingiuste ripercussioni sulla qualità finale dei progetti di ricerca e sulla carriera dei candidati.
Bene la proroga dei termini del dottorato per un massimo di tre mesi contenuta nel decreto appena approvato in CDM”: così Vittoria Casa, presidente commissione Cultura Scienza e Istruzione alla Camera.
“Ringrazio Maria Cristina Messa per la grande disponibilità e la sensibilità dimostrata verso un problema molto sentito dai nostri dottorandi. C’è un evidente lavoro di continuo sostegno al mondo dell’università e della ricerca: lo dicono i numeri della recente legge di Bilancio così come la costante attenzione verso le necessità di studenti e docenti. Con la realizzazione del PNRR quest’accresciuto livello d’impegno deve diventare strutturale” conclude Vittoria Casa.