Università, arrivano i test modello Invalsi per gli studenti: la ministra Bernini vara la rivoluzione

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Un sistema di valutazione delle competenze degli studenti universitari sul modello Invalsi, lo stop all’istituzione di nuove sedi e la promozione di fusioni tra atenei: sono alcune delle novità contenute nel decreto con cui la ministra Anna Maria Bernini detta la rotta all’università italiana per il prossimo triennio, mettendo a disposizione quasi 2,5 miliardi di euro.

Il provvedimento fissa cinque obiettivi chiave per gli atenei: innovazione didattica, potenziamento della ricerca, benessere degli studenti e riduzione delle disuguaglianze, internazionalizzazione e valorizzazione del personale. Per ogni obiettivo sono previste azioni specifiche e indicatori di risultato, con un sistema di finanziamento basato sul raggiungimento dei target prefissati.

Tra le novità più rilevanti, l’introduzione di test standardizzati per valutare le competenze degli studenti universitari, sul modello di quanto già avviene nelle scuole con l’Invalsi. Si partirà con alcuni corsi di studio pilota, per poi estendere gradualmente la misura a tutti gli atenei a partire dall’anno accademico 2026/27.

Altra novità di rilievo è il divieto di istituire nuove sedi universitarie, sia statali che non statali, per evitare la proliferazione di corsi di laurea e garantire la sostenibilità del sistema. Al contrario, il decreto incentiva le fusioni e le federazioni tra atenei, con l’obiettivo di razionalizzare i costi e migliorare l’offerta formativa.

Non mancano poi misure per promuovere l’innovazione didattica, come l’introduzione di nuovi criteri per la valutazione dei corsi di laurea e l’incentivazione dell’utilizzo delle nuove tecnologie. Particolare attenzione viene dedicata anche al benessere degli studenti, con misure per favorire l’accesso ai servizi e contrastare il disagio giovanile.

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