Unione atei regala kit Lego per l’ora alternativa di religione. Snadir: si mostra incapacità di suggerire contenuti di valore, diffidiamo presidi
Fa discutere l’iniziativa dell’Uaar, l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, che ha deciso di regalare alle scuole secondarie di primo grado statali interessate alcuni kit Lego per la didattica legata alla scienza e alla robotica. I kit sono destinati alle lezioni che coinvolgono alunni che si avvalgono dell’insegnamento alternativo alla religione cattolica
All’iniziativa era possibile partecipare fino al 10 luglio. L’Uaar ha già reso disponibile l‘elenco delle scuole premiate.
“La libera scelta di studenti e famiglie va sempre rispettata, in un senso e nell’altro, ecco perché tra i contenuti formativi per la disciplina alternativa all’insegnamento della religione sono state individuate tematiche come i diritti umani, la salvaguardia dell’ambiente, la pacifica convivenza tra i popoli, il dialogo interculturale, ecc“, commenta Orazio Ruscica, Segretario nazionale Snadir .
“È quindi certamente una iniziativa originale quella dell’UAAR che in sostegno dell’attività alternativa all’insegnamento della religione cattolica, ha impegnato 70.000 euro per assegnare 175 kit pensati per l’apprendimento della didattica legata alla scienza e alla robotica nella fascia d’età 11-14“, continua Ruscica.
Ma per lo Snadir “un ‘approfondimento’ di materie scientifiche dev’essere destinato a tutti gli studenti e non solo a chi sceglie l’insegnamento alternativo alla religione cattolica. Queste attività si configurano come attività di potenziamento, pertanto sono da ritenersi comuni a tutti gli alunni, analogamente a quanto avviene per quelle curriculari.
Le scuole hanno bisogno di risorse economiche, ma la scuola pubblica tali risorse le deve cercare nel suo bilancio per attivare percorsi formativi che, se condivisi e deliberati dagli Organi collegiali, vanno poi sostenuti con gli strumenti didattici individuati dagli insegnanti e garantendone la disponibilità a tutte le scuole. A tal proposito, diffidiamo i dirigenti scolastici dal predisporre tali attività solo per i non avvalentesi, poiché tale misura andrebbe a creare una discriminazione tra coloro che si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica e coloro che non se ne avvalgono“.
E conclude: “Chiaramente l’idea di offrire temi e contenuti per l’attività alternativa all’Irc diversi dall’area disciplinare delle scienze umanistico/filosofiche/sociali mostra l’incapacità di suggerire contenuti validi pari all’alto valore culturale dell’insegnamento della religione“.