Unicobas: no classi pollaio, max 15 alunni. 250 euro indennità di rischio a docenti e Ata

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Unicobas – Stati generali, dopo la manifestazione di protesta di Sabato 13, per lunedì 15 il Presidente del Consiglio Conte ha deciso di ascoltare le organizzazioni sindacali di base come Usb, Cobas e Unicobas. Non succedeva dalla  nascita dei Comitati di Base nel 1988.

1. NO alle classi pollaio, “validate” dal Ministero come se la
pandemia non ci fosse ed addirittura senza calcolare il tasso di ripetenza.
Nessuna panacea: massimo 15 alunni per classe ed assunzione di 240mila
insegnanti (il terzo necessario in più per ridurre le classi), assunzione
diretta degli specializzati per il sostegno, almeno 30mila collaboratori
scolastici per coprire i vuoti in organico per la vigilanza, 10mila applicati di
segreteria, più tutto il personale necessario a coprire i ruoli dei soggetti
fragili ed anziani che dovranno essere tutelati. Subito indennità di rischio di
250 euro netti per docenti ed ata. Ridurre SUBITO il numero di alunni per
classe, assegnare cattedre all’organico potenziato ed assumere quindi
stabilmente molti più precari di quanto previsto (anche nella Scuola
dell’Infanzia). Sui 175 miliardi previsti nella manovra, investire
immediatamente almeno 7 miliardi aggiuntivi per le assunzioni, 7 per il
contratto, più i 13 miliardi necessari a porre in sicurezza l’edilizia
scolastica (non a norma per l’80% e per il 50% priva persino dell’agibilità:
hanno già perso 3 mesi di tempo), invece di favorire con centinaia di miliardi  le banche e le lobbies speculative e di versare 6,3 miliardi nelle casse  FCA-FIAT.

• No all’accordo sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil e Snals sulle
(finte) guarentigie per Docenti ed Ata sugli esami di Maturità e sul rientro a
scuola: sanificazione adeguata ad opera delle Asl e prove sanitarie prima del
rientro

• No alle smart-class, alle riunioni on-line ed alla Dad per
l’a.s. 2020/21. No all’inserimento della Dad nei PTOF (triennali). Non lo
prevede neanche il DL 22/20 che limita la Dad all’emergenza sanitaria per il
presente e il prossimo anno scolastico

2. NO alla valutazione sommativa  per la chiusura
dell’anno scolastico. Sì alla valutazione formativa. Abrogazione delle
controriforme Moratti e Gelmini: ritorno immediato ai giudizi ed ai programmi
del 1985 nella Scuola Primaria. Obbligo scolastico sino al quinto Superiore,
compreso l’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia. No Invalsi ed alternanza
scuola-lavoro.

3. Abrogazione della cattiva scuola renziana, della chiamata
diretta e “per competenze”, abolizione del “bonus premiale” ed aumento del Fondo
di Istituto, titolarità di istituto per tutti i docenti. Preside
elettivo.

4. NO agli abusi perpetrati dal Ministero e da parte dei DS nei
confronti di docenti ed educatori con l’attivazione della
DaD:

• orario di sevizio superiore o spalmato su intera
giornata

• massa di compiti e/o imposizione delle sole videolezioni

• attivazione classi virtuali senza controllo, rispetto privacy
e norme di sicurezza (continuità sul video) per docenti e
studenti

• moltiplicazione riunioni collegiali on-line, incontri con
famiglie e studenti. Ingerenze e “valutazioni” improprie sui
docenti

• costi non rimborsati e rischi sanitari legati all’attivazione
della DaD per i docenti e gli ATA

• disprezzo di mansionario, stato giuridico e norme del
CCNL

5. Precariato/concorsi: una questione irrisolta. Subito il
doppio canale di reclutamento e l’assunzione degli specializzati di sostegno

6. NO agli abusi perpetrati dal Ministero e da parte dei DS nei
confronti del personale ATA su:

• mansionario

• uso ferie in essere e non godute


presenza a scuola senza garanzia sanitarie in questo periodo e turnazioni
improprie

• sanificazione delle scuole (competenza
Asl)

7. Estinzione della truffa contro gli Ata ex
EELL

8. Situazione ex LSP / LPU: assunzione e pari
retribuzione

9. Dalla scuola dell’emergenza alla “scuola ricostruita”: le
proposte dell’Unicobas su un contratto specifico per la Scuola (docenti ed ata)
fuori dai diktat del DL 29/93. Rielezione del Consiglio Superiore della Pubblica
Istruzione (decaduto) ed assorbimento da parte dello stesso dell’ambito
disciplinare di insegnanti ed ata. Stesura da parte di questo organismo del
codice deontologico dei docenti e ricalcolo della rappresentanza e
rappresentatività sindacale sulla base di elezioni di categoria a suffragio
universale con diritto di assemblea in orario di servizio per tutte le
sigle.

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