Una Scuola web2.0
Prof Daniele Pauletto* – Finalmente anche un Ministro dell’Istruzione parla di queste temi. La sintesi di un intervento ad un convegno nel Veneto nel lontano 2006
Prof Daniele Pauletto* – Finalmente anche un Ministro dell’Istruzione parla di queste temi. La sintesi di un intervento ad un convegno nel Veneto nel lontano 2006
Docenti Immigrati Digitali?
Porte aperte Alle Tecnologie per prepararsi nella scuola.
La Digital Generation utilizza sempre più il web per cercare informazioni. Sta cambiando la modalità di accesso ai consumi tecnologici e cambia il modo di comunicare dei giovani: al di là dell’utilizzare i motori di ricerca (84% degli internauti lo fa almeno una volta alla settimana), di inviare o ricevere email (66% degli internauti lo fa almeno una volta alla settimana) o recuperare i contenuti per il proprio studio e lavoro (il 27%) – attività comuni per i giovani internauti più occasionali – vi sono nuove forme di utilizzo che stanno prendendo piede rapidamente.
I giovani non si percepiscono come soggetti passivi del mondo informatico, ma come protagonisti attivi della produzione dei contenuti da scambiare e condividere: partecipazione e condivisione diventano dunque le nuove "regole" di utilizzo della rete". Condividono i pensieri e condividono anche i files: il file sharing – ossia il nuovo metodo di condivisione che permette di scaricare e scambiare musica, libri, interi cd musicali . Sono loro ad anticipare nuove modalità di uso delle tecnologie, che poi con il tempo – assestandosi – diventano consuetudine per tutti. E’ successo così con il computer, succederà anche con strumenti come blog, wiki, podcast, RSS.
E i docenti ?
Alcuni cercano di darsi da fare, alcuni sono spaventati dalle nuove tecnologie, altri le rifiutano, molti arrancano.
Lo studente di oggi ha la necessità di partecipare ad un processo di apprendimento basato sulla possibilità di combinare insieme diverse modalità di apprendimento. Gli insegnanti hanno il compito di cambiare il proprio ruolo da di dispensatori di informazione a quello di generatori di conoscenza. Tale cambiamento, passaggio di ruolo crea una situazione di difficoltà e di crisi. Serve un’evoluzione verso modalità digitali di pensiero più consona a quella delle nuove generazioni (digital natives).
E la sfida piú grande deriva proprio dal fatto che i docenti, prevalentemente digital immigrants, hanno necessitá di interagire con la digital generation “padrona” nel mondo delle nuove tecnologie. Digital immigrants, sta ad indicare gruppi di età che non sono cresciuti con le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, il termine è stato coniato da Mark Prensky. Sperimentare e innovare nuove forme dell’apprendimento, ecco la scomessa.
L’istruzione tradizionale ha conosciuto poche innovazioni dall’origine delle scuole e delle università ad oggi ( R.Straub )
Di fronte alla sfida odierna dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita la tecnologia svolgerà un ruolo importante, poiché consente e favorisce processi di apprendimento veloci, flessibili e individualizzati. L’apprendimento può trarre giovamento dalla condivisione e dalla rielaborazione ‘orizzontale’ dei contenuti tipica delle nuove frontiere del web, il WEB 2.0.
Il centro della formazione deve essere il discente ( student-centered learning ) e non il formatore/docente o tutor.
L’uso dei blog, wiki, videoblog,dei tag,dei feed RSS, di strumenti mash up, o tecnologie Ajax, Social Network, rappresentano i nuovi "libri", matite, penne, righelli, compassi, forbici e colla della NetScuola.
Le nuove conoscenze, il nuovo sapere viene posto in circolazione per essere a sua volta rielaborato da altri, in nuove forme di interazione in rete.
E’ il passaggio dalle comunità di apprendimento on line ai gruppi orizzontali aperti, gruppi di collaborazione.
“Un sistema di apprendimento comprende vari elementi chiave e fattori di successo che devono essere presenti per facilitare l’apprendimento e sostenerlo efficacemente. Questi elementi includono la pedagogia, un progetto di apprendimento, ambienti di apprendimento in collaborazione incentrati sull’utente, oltre a fattori sociali e culturali. Senza questa visione olistica dei sistemi di apprendimento il potenziale della tecnologia non potrà essere sfruttato in pieno.” (R.Straub )
In un mondo di apprendimento attivo lungo tutto l’arco della vita, l’insieme delle abilità di una persona viene formato e documentato a partire da una combinazione di esperienze, risultati e relazioni della vita reale e certificati di apprendimento formale. La scuola e l’aula scolastica perdono la predominanza e la centralità educativa soprattutto per i non più giovani, altre fonti esterne agiscono e intervengono ( outsorcing learning).
Non vi sono dubbi sulla continuità dell’apprendimento nelle aule, soprattutto nelle fasi iniziali dell’educazione, ma ciò avrà un ruolo sempre meno importante nell’insieme della vita della persona.
Secondo diversi studi, dal 70 al 80% di quello che impariamo si apprende sul lavoro” (R.Straub).
Una grande sfida attende la Scuola Italiana e i docenti che non possono e non devono lasciarscela sfuggire.
*ENIS -European Network Innovative School Veneto
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