Una scuola provvisoria si allaga ogni volta che piove ed è costretta a chiudere. A Livorno protesta dei genitori contro le condizioni precarie

Ogni temporale trasforma una scuola di Livorno in un ambiente insicuro per i bambini: acqua che penetra dal tetto, pareti fradice, prese elettriche bagnate e pozzanghere sul pavimento.
Dopo l’ultimo episodio di mercoledì 6 marzo, che ha portato alla chiusura della scuola materna e di tre classi delle elementari, i genitori hanno proclamato lo stato di agitazione e una nuova mobilitazione per il 13 marzo.
Come riporta Il Fatto Quotidiano, la struttura, che ospita 350 alunni dai 3 agli 11 anni, è una scuola provvisoria installata nel parco delle Mura Lorenesi. Gli studenti vi sono stati trasferiti da settembre, dopo la chiusura dell’edificio storico per lavori di ristrutturazione. Tuttavia, il cantiere è rimasto fermo per mesi ed è ripartito solo nei giorni scorsi, lasciando le famiglie in un limbo senza certezze sulla riapertura.
Un’attesa infinita per la scuola storica
L’edificio storico della scuola è stato chiuso a giugno 2024 per permettere l’inizio dei lavori, che però sono ripartiti solo nei giorni scorsi, lasciando gli studenti in una struttura temporanea reputata dai genitori come inadatta.
Nel frattempo, la quotidianità dei bambini e delle loro famiglie continua a essere segnata da insicurezza, disagio e incertezze sul futuro. La protesta del 13 marzo punta a ottenere risposte chiare e una soluzione definitiva per garantire ambienti scolastici sicuri e adeguati.
Sicurezza e disagi
Oltre alle infiltrazioni d’acqua, le criticità della scuola provvisoria sono molteplici:
- libri rovinati dall’umidità, che impedisce agli alunni di lasciarli in aula;
- cedimenti nel pavimento della palestra, riparati con nastro adesivo dalle maestre;
- riscaldamenti fuori uso, con studenti costretti a stiparsi nella minuscola aula di informatica per un mese;
- mancanza della mensa, con i bambini che pranzano sui banchi o, in alcuni casi, seduti per terra.
La posizione del Comune e le proteste dei genitori
Di fronte all’ennesima emergenza, il Comune di Livorno ha dichiarato che le responsabilità sono da attribuire alla ditta che gestisce la struttura e ha sottolineato che, secondo i vigili del fuoco, non vi sarebbero pericoli strutturali, pur riconoscendo che le infiltrazioni devono essere risolte.
Secondo le famiglie, però, le rassicurazioni non bastano più. Dopo la prima mobilitazione del 28 febbraio, che ha visto l’adesione del 90% dei genitori, è stata organizzata una nuova protesta per il 13 marzo.
“La misura è colma, non è più tollerabile alcuna scusa o giustificazione. Pretendiamo una scuola degna di questo nome, che non ci costringa a controllare sempre le previsioni meteo”, si legge nel comunicato diffuso dalle famiglie.