Una classe di concorso mai nata. Lettera

Inviata da Marta Cristofanini – Questa è una lettera che non avrei mai pensato di dover scrivere; non avrei mai pensato di doverla scrivere perché la motivazione che mi vede costretta a farlo ha un po’ dell’assurdo e coinvolge me e altre/i compagne/i di percorso universitario in una vicenda dal sapore kafkiano.
La questione che qui risollevo è già stata segnalata precedentemente da altri miei colleghi, come possono testimoniare le numerose petizioni (https://www.petizioni.com/insegnamento_scolastico, tra le altre) che io stessa ho firmato e cercato di far circolare. La base di partenza per questa narrazione è personale ma la denuncia che la motiva è collettiva e condivisa.
Sono una laureata triennale in Filosofia che ha deciso di approfondire il proprio percorso specialistico ibridandosi con una indirizzo di studio relativamente “giovane”, quello interdipartimentale di Scienze Cognitive presso il CIMeC di Rovereto, sotto l’egida dell’Università degli Studi di Trento (ma non è l’unica: ci sono varie sedi e dipartimenti in tutta Italia). La vocazione sperimentale alla ricerca e l’insegnamento integrale in lingua inglese del Master Degree in Cognitive Science mi sono sembrati in linea con la mia sete di scoperta e novità: e in effetti vi ho trovato giovani studenti e studentesse, ricercatori e ricercatrici da tutto il mondo, il cui sguardo e interessi in comune rendono questo ateneo un avamposto privilegiato nello studio e nella ricerca delle Neuroscienze.
I problemi sono sorti nel rendermi definitivamente conto, con l’avvicinarsi del concorso per gli insegnanti, che la nostra classe di insegnamento, la LM 55 di Scienze Cognitive, non è ancora stata riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione come classe di concorso abilitante all’insegnamento.
Nonostante nel mio percorso accademico ad esempio io abbia accumulato 57 crediti in M-PSI (materie attinenti alla psicologia) e 102 crediti in M-FIL (materie attinenti alla filosofia) e abbia una preparazione solida in lingua inglese, ho scoperto di non poter accedere alla classe di concorso A-18 per l’insegnamento di Filosofia e Scienze Umane, così come altre mie colleghe e colleghi con alle spalle il mio stesso percorso. Lo stesso naturalmente vale per quelli provenienti da altri ambiti. Nel mio anno avevamo formazioni decisamente eterogenee: Filosofia, Biologia, Fisica, Psicologia, Linguistica, Informatica solo per citarne alcune, e tutti a nostro modo eravamo indirizzati a valorizzare quella che dovrebbe essere considerata una preziosa risorsa dell’insegnamento contemporaneo, ovvero una formazione complessa e attenta alle diverse declinazioni del sapere. Le Neuroscienze e le Scienze Cognitive in generale sono un ambito di ricerca decisamente all’avanguardia e il sentirsi limitati anzichè incentivati come risorsa nella condivisione a livello scolastico della nostra preparazione è alquanto inspiegabile.
Da un punto di vista personale – ma penso possa trattarsi di un sentimento condiviso – non ho mai escluso volontariamente l’insegnamento nelle Scuole Superiori di Secondo Grado dal mio percorso lavorativo e di vita, e non vorrei lo facesse al mio posto questa sorta di “vuoto” legislativo e burocratico in cui noi laureati in LM 55 cadiamo inevitabilmente. Cercando le classi di concorso associate al codice del nostro titolo di studio magistrale, risulta – cito testualmente – “Nessuna nuova classe associata”. Qualsiasi altra laurea, da “Scienze dell’educazione degli adulti e della formazione continua” (che può accedere alla A-18) a “Scienze e tecnologie della navigazione” (che può accedere alla classe per Matematica e Fisica A-27), solo per citare due esempi concreti, hanno dei legittimi sbocchi concorsuali, cosa che penso spetti di diritto anche a noi laureati in Scienze Cognitive, a maggior ragione se i crediti accumulati durante il percorso accademico lo permettono senza ombra di dubbio.
Chiediamo a chi di competenza di intervenire il prima possibile, per porre rimedio a questa negligenza che fa sentire un’intera categoria di laureati abbandonata e discriminata senza motivo apparente. Grazie a chiunque vorrà aiutarci, restiamo in attesa di un gentile e ragionevole riscontro. Magari in tempo per il prossimo concorso.
Allego anche alcune firme di colleghe e colleghi, ex-compagni di corso e non, i quali si sentono coinvolti e rappresentati dalla situazione descritta in ugual maniera.
Giulia Gaggero
Beatrice Del Frate
Gianmarco Maldarelli
Enrica Troiano
Jaya Caporusso
Arianna Fabbri