Un videogioco per aiutare gli “hikikomori” a uscire dall’isolamento

In un’epoca in cui l’isolamento sociale è diventato una preoccupante realtà per molti giovani, un innovativo progetto presentato a Bologna durante la XV Convention del Consorzio Nazionale della Cooperazione Sociale Cgm potrebbe offrire una soluzione inaspettata: un videogioco.
Il fenomeno “hikikomori”
Il termine “hikikomori”, coniato in Giappone, descrive persone, spesso giovani e adolescenti, che si isolano volontariamente dal mondo esterno per mesi o anni. In Italia, il fenomeno sta assumendo proporzioni allarmanti. La Cooperativa Ippocampo di Vimercate (Monza) ha stimato oltre 60.000 casi di grave ritiro sociale nel paese, con un significativo aumento durante e dopo la pandemia.
“A scuola con gli avatar”: un approccio innovativo
Per affrontare questa sfida, la Cooperativa Ippocampo ha sviluppato “A scuola con gli avatar”, un videogioco progettato specificamente per raggiungere gli “hikikomori” nel loro ambiente familiare: il mondo virtuale.
Maria Gabriola Chetta, portavoce del progetto, spiega: “Si tratta di un progetto ibrido che utilizza la piattaforma Minecraft. Abbiamo scelto Bologna per la presentazione per la sua importanza e risonanza.”
Caratteristiche del gioco
- Ambientato in Minecraft
- Presenza di tutor esperti con avatar
- Comunicazione via chat
- Ambienti tematici: umanistico, scientifico, matematico
- Contenuti educativi tratti dal web
Dal virtuale al reale: un percorso graduale
Il progetto non si limita al mondo virtuale. Chetta illustra le fasi successive: “Invieremo materiali fisici come Lego o altri giochi analogici, passando dal virtuale al digitale. In seguito, organizzeremo incontri reali tra i ragazzi e i tutor, coinvolgendoli in attività come prendere un gelato o visitare una mostra”.
Il progetto coinvolgerà assistenti sociali e scuole. “Stiamo cercando finanziamenti per avviare il primo gruppo di ragazzi a ottobre,” afferma Chetta.