Un professore su 4 è precario. Pacifico (Anief): “Bisogna adottare il doppio canale di reclutamento, prevedere un’indennità per i fuori sedi e rimuovere i vincoli sulla mobilità”
Inizia un nuovo anno scolastico ma i vecchi problemi continuano a esserci: saranno infatti tantissimi i precari chiamati in cattedra. Come riporta anche la stampa nazionale, “ormai quasi un quarto degli insegnanti è strutturalmente un supplente. L’obiettivo della stabilizzazione è un’impresa improba, come svuotare l’oceano con il cucchiaino”, recita l’articolo odierno di Repubblica.
A tal proposito Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato rappresentativo Anief, ha affermato che “la commissione europea nel mese di aprile aveva dato all’Italia 2 mesi di tempo per risolvere il problema del precariato, ma ancora una volta l’anno scolastico inizierà con più di 160mila precari. Questo perché non si è voluto introdurre il doppio canale di reclutamento che veniva utilizzato in passato per assumere i precari. Ad aprile avevamo trovato un accordo con il ministro Valditara, ma poi si è scelta la strada dei concorsi. Continua la violazione della direttiva europea, dunque, in particola modo della procedura di infrazione che si trasformerà in una condanna certa per l’Italia in Corte di Giustizia europea”.
Parlando invece di soluzioni, il sindacalista autonomo ha detto che “bisogna adottare il doppio canale di reclutamento, prevedere un’indennità per i fuori sedi e rimuovere i vincoli sulla mobilità. Per preservare la continuità didattica, è necessario assumere i docenti precari”, ha concluso Pacifico.