Un italiano su tre comprende solo testi brevi ed è in grado di eseguire solo calcoli base. Il quadro PIAAC dell’OCSE

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Pubblicata la nuova edizione del rapporto sulle competenze degli adulti: il nostro Paese rimane in coda. L’indagine PIAAC dell’OCSE fotografa una situazione difficile per l’Italia, che negli ultimi dieci anni non ha registrato progressi significativi. In alfabetizzazione, matematica e risoluzione dei problemi, il Paese si colloca tra gli ultimi posti della classifica mondiale. Finlandia, Giappone, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia guidano la classifica. L’Italia è sestultima per comprensione del testo, quartultima per abilità numeriche e terzultima nella risoluzione dei problemi. 

Literacy: difficoltà di comprensione

In alfabetizzazione (literacy), il 35% degli adulti italiani (media OCSE: 26%) si ferma al livello 1 o inferiore. Riescono a comprendere solo testi brevi e chiari, con difficoltà nei collegamenti più complessi. Al contrario, appena il 5% raggiunge i livelli superiori (media OCSE: 12%), dimostrando la capacità di interpretare testi lunghi e significati articolati.

Numeracy: capacità di calcolo limitate

Sul fronte della matematica (numeracy), il 35% degli adulti italiani (media OCSE: 25%) ottiene punteggi al livello 1 o inferiore. Sono in grado di eseguire calcoli di base e interpretare dati semplici, ma incontrano difficoltà con compiti più complessi. Solo il 6% raggiunge i livelli più alti (media OCSE: 14%), dimostrando competenze avanzate come il calcolo di rapporti e l’interpretazione di grafici.

Adaptive Problem Solving: il gap maggiore

La situazione peggiore riguarda la risoluzione dei problemi adattivi (APS), dove il 46% degli adulti italiani (media OCSE: 29%) si colloca al livello 1 o inferiore. Sono in grado di risolvere solo problemi semplici. All’opposto, appena l’1% raggiunge i livelli più alti (media OCSE: 5%).

Differenze generazionali

Il divario generazionale è evidente: gli adulti tra i 55-65 anni ottengono risultati inferiori rispetto ai 25-34enni in tutti e tre i settori. In literacy, ad esempio, i 55-65enni registrano un punteggio 22 punti inferiore ai giovani (media OCSE: 30 punti in meno). Anche i giovani italiani restano sotto la media OCSE: nella fascia 16-24 anni, i punteggi medi sono 263 in literacy, 259 in numeracy e 245 nell’APS.

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